Viaggio nelle Fabbriche della Bellezza: Grafiche Antiga

Viaggio nelle Fabbriche della Bellezza: Grafiche Antiga

L’arte nelle sue sfumature di senso, nella molteplicità delle rappresentazioni, delle immagini, dei volti-effigi corrispondenti alle opere, alle creazioni realizzate, dischiude prospettive di senso nuove, continue scoperte sul piano estetico ed etico. Essa non è intrinsecamente rivoluzionaria, ma lo diviene nel rifiuto delle categorie, di ogni possibile servaggio. E nel convergere di direttrici “opposte”, nell’abitare zone di confine.

Così è per Grafiche Antiga, azienda grafica di Crocetta del Montello (TV) la cui anima è da sempre orientata al connubio tra tradizione e innovazione, nel rispetto di un passato che è miniera da cui attingere, faro per orientarsi in un futuro sostenibile. Il Presidente, Silvio Antiga, parla di una «vocazione per la stampa» che ha radici profonde, risiede nell’esperienza da apprendista presso una stamperia locale, quando “ragazzo di bottega” scopre l’arte della tipografia, la bellezza della carta, lo stupore di dar corpo a testi e immagini. «Per me era un ambiente magico, una porta sul mondo della comunicazione», racconta. «Così, da quel piccolo osservatorio privilegiato, ho compreso quello che volevo fare».

Silvio Antiga

Il salto Antiga lo compie nel 1968, avviando in proprio una tipografia in un locale della casa paterna a Crocetta del Montello (TV). Eclettico e pragmatico al tempo, è lui a trascinare in quest’avventura i fratelli Franco, Carlo e Mario, che diventano rispettivamente il presidente, il responsabile dell’ambito commerciale e l’esperto della logistica di Grafiche Antiga. Dall’acquisto a Padova di una macchina da stampa, due banconi di caratteri e un tagliacarte manuale, i fratelli realizzano un “miracolo” che ha il naturale sbocco nell’approdo alle tecnologie più avanzate, al laser, all’apertura verso nuovi mercati. Il piccolo laboratorio viene sostituito, passando per varie tappe, da ampi spazi industriali, pieni di luce, in cui lo sguardo si allarga.

«Questo lavoro è solitamente associato a luoghi angusti e bui, quasi degli antri in cui si “crea” la materia. Oggi è cambiato tutto» racconta Silvio, che non ha dubbi: «All’interno di una tipografia si deve trovare conforto». Per questo, in oltre cinquanta anni di attività, Grafiche Antiga lavora a fianco dei clienti, ne ascolta le esigenze, elabora strategie per esaltare il prodotto finale.

Punto di riferimento di brand della moda, dell’industria, dell’arredamento, di agenzie di comunicazione, di enti culturali, questa azienda tipografica è cresciuta accompagnando l’artigianalità all’innovazione, senza dimenticare mai il segreto del successo: il rispetto delle qualità di ognuno. «Bisogna conservare una buona dose di umiltà», sostiene Silvio, «riconoscere il valore di chi lavora e metterlo in condizione di offrire il meglio».

Grafiche Antiga ha dimostrato negli anni di essere una realtà in grado di privilegiare la bontà del lavoro, i rapporti umani, la sostenibilità ambientale. Questa combinazione, votata all’osservanza di criteri quali la responsabilità sociale, fa dell’azienda un campione di equilibrio tra sviluppo e progresso, laddove le tematiche connesse alla sicurezza e all’ambiente impongono una declinazione delle attività in termini di salvaguardia della salute e tutela dell’ecosistema. Lavoratore e territorio appaiono così intimamente connessi, ed è questa intersecazione a fare di Grafiche Antiga una realtà d’eccezione, attenta al benessere globale, alla vicinanza alle comunità locali.

Anche qui si misura la peculiarità dell’azienda, aperta ai mercati internazionali – punto di riferimento per la stampa di qualità – ma in costante dialogo con i suoi luoghi, sostenuti e “attraversati” mediante il rispetto delle risorse («duecento collaboratori – dichiara Silvio – senza i quali non saremmo arrivati dove siamo ora») nonché attraverso occasioni di confronto e formazione.

Tipoteca Italiana

Non solo accordi con scuole e università, ma un lavoro di conservazione volto a tesaurizzare un patrimonio inestimabile: quello storico-culturale della tipografia italiana. Così, nel 1995, nasce la fondazione Tipoteca Italiana, voluta dai fratelli Antiga allo scopo di recuperare e valorizzare l’artigianalità di questo mestiere, il senso e il valore delle arti grafiche che, con l’avvento delle nuove tecnologie, rischiavano di subire l’oblio di mezzi e strumenti, dai caratteri in legno e metallo ai torchi e alle macchine da stampa. «Non potevamo permetterlo – dichiara Silvio – la dispersione dei saperi è un peccato imperdonabile. Noi che avevamo vissuto questa storia sentivamo l’obbligo di fare qualcosa, di conservare le tracce per tramandare il ricordo, il valore di un’eccellenza».

Nel 2002 prende così corpo l’espressione fisica della Tipoteca, il Museo della Stampa e del Design Tipografico situato a Cornuda, nell’ex Chiesa di Santa Teresa e nella foresteria adiacente. 2.000 mq di percorso espositivo cui si aggiungono 1500 mq di archivi ricavati nel complesso ottocentesco del Canapificio Veneto. Una rete locale, diffusa, dove ancora una volta il particolare si lega all’universale giacché il concept del museo – in bilico tra il sapere tipografico e la storia del design – appare una chiara sintesi di tradizione e nuovi scenari. È qui che riposa il punto di coagulazione dell’antica arte tipografica, qui che si osserva l’intreccio – fatto proprio da Grafiche Antiga – tra tecnologia e manualità.

Museo della Stampa e del Design Tipografico, ex Chiesa di Santa Teresa, Cornuda (Treviso)

Il recente premio istituzionale dell’APHA, l’American Printing History Association, lo dimostra; la Tipoteca, prendendo a prestito un concetto elaborato dal geografo Yi-Fu Tuan, è un “campo emozionale”, uno di quei luoghi sacri perché attraversati da sentimento, passione, memorie che non sbiadiscono. Un dono d’amore, quasi, che offre al pubblico e agli esperti un luogo in cui ri-trovarsi, in cui scoprire il valore della permanenza, il fascino delle cose che si temevano perdute.

Tra spazi espositivi, laboratori, una biblioteca specializzata con più di cinquemila titoli, il polo museale si apre a un’offerta culturale che incrocia pubblico e privato, come a gettare un ponte tra storia e ricostruzione, in un percorso di apprendimento potenzialmente interminabile. Sembra di entrare in un’altra epoca quando si varcano questi spazi, come se il mondo si fosse fermato per accogliere i visitatori e guidarli per mano. Le esposizioni permanenti delle collezioni, le mostre temporanee, la parete archivio dei caratteri di piombo nel salone principale: tutto contribuisce a restituire un’atmosfera unica, quasi di reverenza, sebbene le iniziative promosse – e in primis le attività didattiche – diano conto dell’estrema vitalità del luogo, del desiderio di raccontare il ruolo specifico della stampa.

Tipoteca Italiana

La storia del libro è servita e omaggiata da Antiga anche attraverso un marchio editoriale volto a dar forma a progetti legati alla fotografia, all’arte, all’enogastronomia, alla montagna, al paesaggio. Volumi e monografie di assoluto pregio, caratterizzati da una cura dei materiali che rispecchia lo spirito dell’azienda, quell’attenzione al dettaglio che induce il Presidente a ricordare la divisione del lavoro («ogni reparto fa la sua parte»), quella settorialità che è poi specializzazione, tassello essenziale per una produzione d’eccezione. Tante le opere uniche pubblicate da Antiga, libri da collezione realizzate per eventi e anniversari, cataloghi per la Mostra del Cinema, testi dedicati a Canova e Boldini, un monumentale lavoro sugli affreschi veneziani.

Tipoteca Italiana

Ogni “oggetto” realizzato da questa azienda rientra, se ciò è concesso, nel sistema dell’arte. Persino gli espositori da occhiali, messi a punto per famosi brand, somigliano a medi e grandi totem, a istallazioni che non sfigurerebbero nelle gallerie, in certi spazi espositivi. È per questo che l’interesse nei confronti della qualità fa di Grafiche Antiga un “campo di resistenza”, una realtà che non concepisce i prodotti per la capacità di generare plusvalore, ossia un guadagno aggiuntivo insito alla spirale capitalistica. Piuttosto ogni opera ha un valore reale, è il frutto di un processo anzitutto creativo e sintonizzato su linee di ricerca attuali e stimolanti.

Non si tratta, forse, di una vera rivoluzione?
Ginevra Amadio

Riferimenti:
Grafiche Antiga official website | Contatti | Facebook | Instagram | YouTube | LinkedIn
Copyright: tutte le immagini: © Grafiche Antiga / Archivio Tipoteca Italiana, Crocetta del Montello (TV), Fotografie di Claudio Rocci

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