II lavoro è iniziato un anno fa con una catalogazione digitale immensa, per trasformare il patrimonio culturale di fotografie, lettere e scritti di Giovanni Comisso in un archivio on line a disposizione di tutti.
E da lunedì è tutto fermo per una questione a metà strada tra tecnicismi e burocrazia.
La Soprintendenza infatti ha bloccato il progetto dell’associazione “Amici di Giovanni Comisso” e del Comune di Treviso, proprietario del fondo custodito nella biblioteca civica.
C’è stato un inghippo, una mancanza di comunicazione fra gli uffici, e da Venezia chiedono le specifiche della convenzione, gli elenchi del materiale, gli strumenti e i programmi informatici utilizzati, le modalità di accesso alla futura banca dati e “l’invio del progetto vero e proprio”: Evidentemente, nonne sono stati messi al corrente, mentre questo sarebbe dovuto accadere.
È saltato un passaggio determinante del quale qualcuno si è dimenticato, o che qualcuno non sapeva di dover fare.
Dopo la lettera perentoria della Soprintendenza, il dirigente del settore Musei Emilio Lippi ha chiuso l’accesso ai catalogatori; successivamente il Comune ha risposto con dei chiarimenti, ma non basta.
Così l’associazione si mette a disposizione.
“Siamo pronti a presentare tutto il progetto, anche subito, è iniziato nel luglio 2018 – spiega il presidente Ennio Bianco -. Vogliamo solo che si trovi una soluzione per poter continuare il nostro lavoro”.
Ci sono 18 faldoni e oltre 6.500 documenti da trasportare on line, l’intera vita di Comisso, e tutto è bloccato: l’intervento non era ancora a metà strada e gli Amici vogliono ripartire…
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