“Lontano dagli occhi” di Paolo di Paolo
Sabato 12 settembre ho compiuto 60 anni, e non ho potuto fare a meno, leggendo questo libro di ricordare la mia giovinezza. Potrei anche dire l’inverso e cioè che la mia giovinezza ritorna nelle pagine di questo libro. Non necessariamente nelle storie raccontate, ma soprattutto nelle atmosfere, Roma e i suoi “splendidi” e faticosi anni 80. Recensire un libro così non è un’operazione facile, si rischia di far prevalere personalismi e empatia. Magari sopravvalutando il testo. Ma non è questo il compito della letteratura, tradurre emozioni in parole. La sorpresa inoltre è che lo scrittore nasce in quegli anni e la capacità di descrivere così appassionatamente un epopea, oso definirla, che non ha vissuto direttamente è un valore aggiunto. Una scrittura universale e senza tempo.La quarta di copertina recita “Niente ci accomuna come l’essere figli” sarà questo l’arcano?