“Nero Ananas” di Valerio Aiolli
Un ragazzino, quasi un adolescente, racconta di un giorno come tanti nel dicembre del 1969, che diventa il giorno di Piazza fontana.
Il suo è lo sguardo più adatto, una visuale molto suggestiva: Calimero non capisce, ma vuole capire, non è troppo giovane per sentire l’angoscia, anzi, forse vive lo sgomento con maggiore intensità di tanti adulti che non hanno tempo per riflettere troppo mentre si chiedono il perché. Questa è l’impressione che ho avuto di Calimero, i suoi occhi hanno cercato la verità mentre erano testimoni di scene per cui mai troveranno una spiegazione. Credo, pero’, che abbia comunque provato a cercarla per capire perché quegli eventi abbiano travolto l’Italia e la sua famiglia, ma sono sicura che nessuna spiegazione possa avergli dato pace, nessun ideale è così giusto da poter sacrificare un prezzo così alto.
Come ogni tragedia che si rispetti, a pagare è stato solo qualche burattino, mentre chi tirava i fili è stato bravo a seppellire all’ombra di troppe incertezze ogni responsabilità.