“Mario Rigoni Stern. Un ritratto” di Giuseppe Mendicino
La serena disinvoltura espressiva di Giuseppe Mendicino, biografo di Mario Rigoni Stern, di cui nel 2021 si è celebrato il centenario, supporta con elegante semplicità il livello di attenzione del lettore verso la conoscenza dell’animo di Mario Rigoni Stern, particolarmente caratterizzato dall’amore verso la natura in genere. È un rapporto uomo/ natura di tipo progressista, di relazione civile, di rispetto reciproco. Anche di sogno e di speranza quando Mendicino sceglie di ripercorrere magistralmente un momento significativo dei ricordi di Rigoni Stern riguardo alla tragica ritirata degli alpini, in Russia, in cui un nostro tenente ferito, adagiato sopra una slitta, che scivola nella neve, ricorda, come fosse un’ancora di salvezza, una sua magica esperienza giovanile amorosa!
Gianna Maggetto
Il nome di Mario Rigoni Stern è legato soprattutto al romanzo “Il sergente nella neve” in cui ha descritto sul filo della memoria le tragiche vicende della ritirata di Russia del 1943. I fatti sono narrati con una semplicità estremamente valida dal punto di vista letterario perché espressione di un’esperienza personale vissuta tragicamente e divenuta accusa verso chi ha trascinato tutto un popolo in un’impresa folle. Ma Rigoni Stern non è solo un memorialista della Seconda guerra mondiale, come ben ci racconta Giuseppe Mendicino nella sua bella biografia dedicata allo scrittore asiaghese, ma uno dei più grandi ed intensi scrittori italiani del secondo dopoguerra. Con una scrittura nitida e sicura Mendicino ripercorre la vita di Rigoni Stern: l’infanzia vissuta a contatto con la natura dell’altipiano, la giovinezza trascorsa su ben tre fronti di guerra, la terribile esperienza della ritirata sul Don, la lunga prigionia nei lager tedeschi e il difficile ritorno a casa, nel suo amato altipiano, dove nel rapporto intenso e vitale con la natura circostante lentamente trova la serenità per rielaborare attraverso la scrittura il suo vissuto. Mendicino analizza tutte le opere di Rigoni Stern e dedica un capitolo molto interessante all’amicizia di Rigoni Stern con altri due narratori che hanno vissuto l’esperienza tragica della guerra: Primo Levi e Nuto Revelli, evidenzia non solo le caratteristiche simili delle loro opere ma ne sottolinea i valori in cui credono: l’amicizia, il coraggio, il desiderio di libertà, l’altruismo e l’amore per la natura. Con questo saggio Mendicino rende omaggio allo scrittore ma sottolinea altresì la sua grande ammirazione per l’uomo Rigoni Stern.
Enrichetta Cadorin