Recensioni a “Magnificat” di Sonia Aggio

Magnificat” di Sonia Aggio

Norma e Nilde sono due cugine che vivono da sole in un casolare vicino al fiume Po nell’età della loro adolescenza, unite dalla loro solitudine dopo che la guerra, nel ‘44, aveva portato via i loro familiari.
La loro solidarietà è maturata nel tempo, passando repentinamente dai giochi alla condivisione delle difficoltà quotidiane.
Nilde, riservata e timida ma concretamente impegnata a procurare il sostentamento in casa attraverso un lavoro di sarta presso un laboratorio, dove trova affetto e amore, assume ruolo di riferimento per Norma, ragazza misteriosa e selvatica, che improvvisamente inizia a raccontarle bugie.
Nella prima parte del romanzo, Nilde prova a capire perché la sua Norma, bella come la Madonna del Magnificat tanto venerata dalle loro madri, si comporti in modo strano. E il racconto prosegue, nella seconda parte, con la spiegazione di Norma sul suo comportamento dovuto all’incontro con la enigmatica Signora del fiume ed alla leggenda che richiedeva il sacrificio di giovani donne per placare la furia degli elementi naturali.
Tutto questo accade nel 1951 quando sopravviene la terribile alluvione del Polesine che strappa per sempre le due cugine l’una dall’altra.
Solo Nilde, portata in salvo da Domenico, sopravvive.
Tema originale e tragicamente attuale in questi giorni per i fatti accaduti in Emilia-Romagna.
Nella lettura sembra di essere spettatori di una rappresentazione onirica, descritta con una tonalità misteriosa e fosca
Caterina Passarelli

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