Recensioni a “L’idioma di Casilda Moreira” di Adrian Bravi

“L’idioma di Casilda Moreira” di Adrian Bravi

Mi piacciono le storie e questa di A. Bravi è bella, po’ romantica e sentimentale, ma al contempo fa riflettere su una tematica estremamente seria e affascinante: la morte di una lingua. Si può dire che una lingua muoia quando muore il suo ultimo parlante, perché le lingue hanno una vita come gli altri organismi, possono nascere e anche morire e una lingua muore quando non viene più trasmessa dalle madri ai propri figli, questo è il destino dell’idioma degli indios della Patagonia günün a künä. Annibale, studente di etnolinguistica, si reca nelle lontane Pampas argentine alla ricerca dei due ultimi custodi di questa lingua Casilda e Bartolo, che a causa di una lite amorosa non si rivolgono più la parola da molti anni e da allora si tengono la lingua stretta ciascuno nella propria testa. Per Casilda le frasi usate nei giorni di un amore poi tradito, tanto e tanto tempo prima, sono inutilizzabili, morte insieme a quel sentimento e inutilmente Annibale cerca di interpretarle, ma gli riuscirà di registrarne solamente il suono. Il viaggio/ricerca di Annibale assume la forma di un vero e proprio viaggio spirituale che induce il giovane a riflettere sul significato dell’esistenza e che lo condurrà a trovare anche l’amore.
L’idioma di Casilda Moreira è un romanzo scritto con uno stile limpido, chiaro e scorrevole, fatto di passi quasi musicali.

Enrichetta Cadorin

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