“Libro di furti. 301 vite rubate alla mia” di Eugenio Baroncelli
Con la leggerezza e l’essenzialità di un Walser romagnolo, Baroncelli amplia ulteriormente la galleria di biografie di personaggi noti e meno noti, presente nei suoi testi precedenti (Falene, Mosche d’inverno e Libro di candele).Vite condensate in poche righe capaci di cogliere il momento, il gesto, la situazione, che bastano per se stessi a illuminare sul senso o sul non-senso di una esistenza, in un processo di scarnificazione che coinvolge anche la scrittura stessa.Con l’ironia, a volte amara, che lo caratterizza, Baroncelli conduce un gioco in cui noi stessi lettori diventiamo complici di questo furto di identità, che alla fine ci permette di entrare almeno in parte all’interno della visione del mondo dello scrittore.