“Le cose da Salvare” di Italia Rossetti
Non c’è mai alcun riferimento alla città dove si svolge la storia ma il riferimento al Ponte, non lascia dubbi. Ed è il crollo del Ponte che fa da sfondo allo spaccato di umanità che emerge dalla tragedia di Gabriele Maestrale, un ex professore di matematica e scienze, che non vuole lasciare la propria abitazione pericolante in cui vive da solo dopo la morte dei genitori e dopo l’allontanamento della moglie. Non vuole lasciare l’abitazione perché non sa cosa portare via. A raccontare la sua storia é Petra, una giovane giornalista incaricata di scrivere un ritratto dell’uomo che impedisce la messa in sicurezza dell’edificio. Tra i due si instaura un rapporto filiale e Petra affida a Gabriele il suo dolore per la perdita della madre e per il nuovo legame del padre con Vanda, amore di gioventù che nasconde un segreto. È un romanzo delicato, fatto di ricordi e di paure che, con stile poetico e graffiante, a ritmo veloce e lento, descrive l’importanza di ogni attimo della vita di ognuno. Il messaggio racchiuso non è di poco conto: le cose da salvare sono dentro di noi, i beni materiali sono solo testimoni dei momenti che vogliamo fermare.