“Le Affacciate” di Caterina Perali
«Anna e i suoi messaggi mi stanno distraendo»: si apre così Le affacciate di Caterina Perali per Neo ed.: un romanzo corale tutto al femminile, ma non femminista, di cui Nina, protagonista e voce narrante, licenziata senza motivo, traccia lo spazio interiore nel baratro di un malessere compulsato dalla vergogna del licenziamento. Nonostante ciò, ella continua a fingere, persino con la sua migliore amica e sui social, di lavorare ancora. Narcisista e incapace a sopportare il fallimento, Nina, cinica ma desiderosa di aiuto, percorre le giornate nel vuoto rancoroso della sua stanza a ricordare e a contare ossessivamente i chiodi di una trave a vista – flusso non lineare della verbo-visualità (l’espediente visivo delle schermate di WhatsApp) e racconto tradizionale si fondono nella rappresentazione della nuova oralità postdigitale della società social in capitoli densi e brevi – finché nel condominio non appare, deus ex machina, la giunonica e irruente Svetlana, migliore amica dell’anziana condomina Adele, a riportare, in un racconto nel racconto, la dolorosa realtà della guerra in Bosnia, contrappunto catartico che ammorbidisce lo spigoloso egocentrismo di Nina e ne svela l’inganno immaginario. Un romanzo forte e delicato…