“La vita felice” di Pietro Versace
Un proverbiale ottimo esordio letterario. A “La vita felice” non manca niente. Si muove rimbalzando di città in provincia, riuscendo a rapire i tratti caratterizzanti dei luoghi percorsi, per raccontare l’essenza di un “paesello natio” dalla profonda “sabiduria”, per dirla alla spagnola. Versace sa essere intimo e profondo fino alla commozione, ironico da strappar più di un sorriso a denti stretti, assolutamente colto nel farcire il testo con riferimenti mai scontati, in materia di citazioni letterarie, cinematografiche ed artistiche.Un testo mai banale, scorrevole, appassionante. Capace a cambiar di ritmo senza mai sterzare in modo brusco, accompagnando i passaggi da storia a flash back in modo armonioso.Il tipico lavoro che ti lascia la mente silenziosa – dopo aver letto l’ultima frase – per qualche decina di minuti. Che ti propone interrogativi personali, e quindi, in buona sostanza, rende il lettore parte attiva del processo. Un processo anche di analisi interiore (per cui, di miglioramento personale).Viene voglia di leggerlo ancora, Pietro Versace. Speriamo che dopo “La vita felice”, non si faccia attendere a lungo.