“La Sibilla. Vita di Joyce Lussu” di Silvia Ballestra
Poetessa, scrittrice, ma anche partigiana, capitano delle brigate Giustizia e Libertà, medaglia d’argento al valor militare, femminista, traduttrice, ecologista, attivista questa è Joyce Lussu. Silvia Ballestra nel suo “La Sibilla. Vita di Joyce Lussu” ne dipinge un ritratto che ci permette di conoscere la vita e il pensiero di questa donna straordinaria che ha attraversato il ‘900. É una biografia scritta con competenza e passione, frutto di lunghe conversazioni con la Lussu, su ricordi e studi approfonditi. L’autrice dà ampio respiro alla narrazione dei molti viaggi e degli spostamenti difficili e rocamboleschi attraverso un’Europa attanagliata dal nazifascismo prima e campo di battaglia poi. Europa in cui Joyce Lussu si districa tra confini, clandestinità, documenti falsi e continui cambi d’identità. Ma vi è anche spazio per il racconto dell’amore e della comunione di intenti con Emilio Lussu in un’unità di pensiero e di obiettivi che li rende compagni solidali e inseparabili. Quando nel 1945, Lussu è nominato Ministro dell’assistenza postbellica nel primo governo di unità nazionale dell’Italia libera, a Joyce non sta bene di essere relegata a fare “la moglie del ministro” e lascia Roma. Vuole la sua autonomia anche perché certi spazi della politica le sono preclusi. La sua tenacia e l’abilità nello spostarsi tra i confini europei tornerà utile quando si muoverà nel mondo come traduttrice di poeti rivoluzionari, perché poesia e traduzione sono al tempo stesso azione e la sua attività segue sempre una linea ben precisa, la linea della lotta, della rivoluzione, della liberazione.
Enrichetta Cadorin