“Il discorso delle stelle” di Antonio Rubino
Il discorso delle stelle è decisamente una lettura impegnativa perché ti porta ad affrontare discorsi molto reali e importanti come la globalizzazione o la guerra in Siria che, nonostante tutto e anche se da remoto, viviamo ancora oggi. L’autore è stato in grado di mostrare al lettore diversi punti di vista attraverso tanti personaggi. Non sempre ero d’accordo con il pensiero o il ragionamento di Paolo, il protagonista, ed entravo inevitabilmente in conflitto con lui ma spesso mi capitava di mettermi anche in discussione. L’idea di iniziare ogni capitolo con una nozione sulle stelle e sul mondo galattico è unica e crea un’atmosfera magica. Ma la capacità dell’autore sta nell’applicare le teorie astrali nella vita. Siamo tutti come tante stelle. Viviamo tutti nella stessa galassia chiamata terra e ci nutriamo l’un l’altro, ci incontriamo, scontriamo, illiminiamo e spegniamo. In conclusione vi invito davvero a leggere questo libro che vi arricchirà e vi permetterà di portarvi a ragionare su tante di quelle cose che spesso diamo per scontate. Vi aprirà la mente e il cuore. Personalmente dopo avere letto “il discorso delle stelle” mi sento una persona più ricca.
Il discorso delle stelle è un romanzo di attualità autentico e toccante, ambientato durante gli anni della guerra civile siriana e del terrorismo internazionale. La storia ha come protagonista Paolo Basile, un ingegnere italiano che si innamora di una ragazza siriana attraverso la quale entrerà in contatto con popolazioni e culture profondamente diverse da quelle da cui proviene.
E’ un romanzo che smuove le coscienze, che racconta con un linguaggio naturale e delicato fatti di una crudeltà inenarrabile. Il modo in cui l’autore porta alla luce fatti di attualità noti danno un carattere di autenticità al racconto e ai personaggi, senza la minima parvenza di qualcosa di costruito o artificioso.
Ogni paragrafo è preceduto inoltre da alcune introduzioni a carattere astronomico che offrono un interessante parallelismo con le vicende dei protagonisti, raccontate da un io narrante sconosciuto che verrà rivelato soltanto alla fine del racconto e che conferisce alla storia quel carattere di mistero e pura curiosità.
Il discorso delle stelle, Antonio Rubino, Emersioni. Il volume, inserito nella prestigiosa longlist di quest’anno di una delle più importanti rassegne letterarie italiane, il Premio Comisso, giunto alla trentanovesima edizione, di Antonio Rubino, ingegnere chimico torinese esperto di mercati energetici, avvince, convince, appassiona e trascende il genere, amalgamando alla solida trama del romanzo, che racconta l’emozionante vicenda di Paolo, occidentale che non si rassegna a una vita fatta di stereotipi e che si trova di fronte finanche l’orrore della guerra in Siria, istruttivi concetti di astronomia, declinati con chiara indole divulgativa e che punteggiano l’andamento della narrazione dando origine a una tessitura di corrispondenze lirica e filosofica, che induce a una riflessione profonda sulla natura umana. Da non perdere.
“Il Discorso delle Stelle” è un libro che mi ha sorpreso. Rubino è uno scrittore attento, operoso, con una grande attenzione al dettaglio. Ti costruisce dentro una impalcatura narrativa incredibilmente elaborata ma, e qui sta il grande pregio, lo fa senza che tu te ne renda conto: le pagine, a decine, scorrono quasi senza accorgersene, e quella incredibile mole di informazioni emotive e aneddotiche sembrano scivolare via senza traccia. Ma è un’illusione: quando meno te lo aspetti, tutte quelle informazioni, arrivano insieme a travolgere il lettore come un team di emozioni senza controllo. Io ne sono rimasto sorpreso. Dopo aver stentato un po’ nella lettura all’inizio (l’autore nei primi capitoli prepara il tappeto emotivo dei suoi personaggi che sarà fondamentale in chiusura) Rubino, e la storia insieme a lui, cambiano marcia con l’arrivo di Leonore e, di conseguenza, con lo spostamento spaziale in Siria: la narrazione acquista ritmo, peso, ci regala momenti di spannung importanti. È un libro pregno: di buoni sentimenti, di dolore, ha il chiaro obiettivo di voler davvero dire qualcosa e di volerlo fare per un motivo. E questo crescendo, questo nostro entrare sempre di più nella storia, questo domandarci se sia possibile una comprensione reale tra gli uomini, ci porta per mano a un finale toccante, sorprendente. che grazie al lavoro di ossessiva costruzione operata nei capitoli precedenti dall’autore, ci prende alla gola molto più di quanto abbiamo realizzato consciamente.
A trovare un difetto al libro, non ho amato la costruzione dei dialoghi, a volte un po’ forzati, mentre Rubino acquista spessore nelle sue descrizioni in cui prevale una paratassi sincopata che trascina il lettore dentro la storia. Una nota di merito all’idea di introdurre ogni capitolo con una delle grandi leggi dell’astronomia e della fisica, messi in relazione con gli avvenimenti della vita. L’ho trovata un’idea geniale e ben fatta. Un’idea che rimanda la nostra infinita piccolezza nei confronti dell’Universo, per il quale le nostre guerre sono solo baruffe di bambini capricciosi.
Siamo ad Hasankeyf, l’ anno corrente è il 2049. Sulle sponde del Tigri il nostro narratore cerca di spiegare ad Awat Jr l’ infinito dell’ universo e ciò che lo rappresenta.
Siamo nel Kurdistan turco, ma ben presto si affronterà un viaggio temporale e culturale per arrivare all’ Italia del 2020. L’ inizio del libro ci coinvolge nella vita e nel mondo di Paolo, nelle sue riflessioni e nelle sue passioni: è destinato a fare qualcosa di più grande? Di unico?
Si arriva alla guerra in Siria, raccontata dettagliatamente e da vicino. Quello che accade in questa terra è indescrivibile e inaccettabile. La sofferenza della popolazione arriva dalle parole come un’ immagine, diretta. Da un lato troviamo l’ Europa ricca, dal’ altro la Siria nella povertà e in una tristezza che sembra non aver fine.
Non è una critica all’ Europa, quanto una richiesta d’ aiuto da una parte del mondo dimenticata e massacrata. Questa richiesta arriva dritta al cuore e penetra nell’ anima, personalmente sarà difficile dimenticare alcuni passi di questo libro. Ogni capitolo, è introdotto con originalità ed è qui che entra in gioco l’ universo con le mille teorie che lo rappresentano. Un testo perfetto dal punto di vista strutturale, scorrevole e umano. Antonio Rubino, lo scrittore, ci aiuta a conoscere una realtà dura ma ineluttabile. Non sono in grado di catalogarlo in base ad un genere ‘preconfezionato’. Credo sia alla portata di tutti proprio per il modo in cui affronta le diverse tematiche.Ne consiglio caldamente la lettura piacevole, scorrevole e coinvolgente. Chi è l’ uomo che racconta? Perché parla di queste cose ad Awat Jr che è poco più di un ragazzino? Dovrete leggerlo per scoprilo.
Un viaggio intergalattico dell’introspezione umana. Paolo è una meteora, una nebulosa, una supernova, una stella che scoppia, una stella che nasce, una particella. È fatto di polvere di stelle, come lo siamo tutti e questo Antonio Rubino, autore del libro Il discorso delle stelle (Roma, Emersioni, 2019) lo sa bene. Rubino ha trasformato un romanzo in un manuale, per poi diventare un saggio storico e poi di nuovo un romanzo. Il discorso delle stelle è un avvincente racconto che ha come protagonista Paolo, la cui storia parte dal sud Italia per strutturarsi nel cuore dell’Europa, frammentarsi in giro per il mondo e poi ricomporsi, anzi rinascere, nel Vicino Oriente attraverso gli occhi dell’amore che trova origine su un tram fra le vie di Milano in una giornata come tante. Ma non è solo questo: si inserisce, proprio come la reazione causata dallo scontro di due corpi celesti nell’assoluto silenzio dell’universo, nella guerra in Siria. La spietata, sanguinaria guerra fatta di madri vedove e figli orfani, incapaci ormai anche di piangere. La minuziosa descrizione degli avvenimenti, dei personaggi, delle etnie e dei complessi meccanismi, che hanno portato alle guerre di religione e di territorio, fa di Rubino un reporter di guerra e allo stesso tempo un audace romanziere, capace di tenere il lettore ammaliato e attratto per tutte le 300 travolgenti pagine. Proprio come per l’universo, troviamo una storia costellata da sentimenti che si incontrano e si scontrano in un amalgama di pathos e gelosia, odio e amore, guerra e pace. La vita dell’universo trova un parallelismo nella vita dei personaggi, abilmente impastati tra fango e materia stellare dall’abile penna dell’alchimista Rubino.
Il discorso delle stelle di Antonio Rubino. Il libro è ben strutturato, con una forma molto ricercata. Si tratta di una storia molto complessa e articolata che coinvolge una serie di personaggi , davvero numerosi, in uno scenario difficile e davvero triste da sopportare. Sembra che, in tante culture differenti, descritte nel romanzo, ci sia un filo conduttore che è il cielo che ci sovrasta e ci avvolge col suo misterioso mantello stellato. Ogni capitolo è introdotto da brevi nozioni di astronomia che viaggiano in parallelo con gli eventi narrati. Troppo spesso ci capita di non fermarci a riflettere su quale sia il senso reale della vita, sul motivo che induce tutti ad essere schiavi dello stress, tralasciando le reali missioni dell’ uomo sulla Terra.. ebbene questo romanzo mi ha indotto a riflessioni profonde, su un mondo difficile da capire, migliorare e salvare. L’unione tra le varie culture, tra i vari popoli sembra essere ancora un’utopia per molti e mi resta dentro un senso di profonda tristezza. Tuttavia l’autore vuole darci un segno di speranza… un chiaro messaggio positivo carico di sentimenti d’amore e fratellanza. Il protagonista Paolo, un occidentale dalle larghe vedute, cerca la felicità e la libertà, lontana dagli stereotipi che lo intrappolavano in una vita triste, priva di senso. Tutti dovremmo cercare di essere felici e parte integrante di un pianeta sovrastato da un cielo sconfinato, che ci rende unitamente uguali ma con sfumature differenti.Questa lettura mi è servita a fare un’introspezione psicologica.. un’analisi profonda sui vari misteri della vita.
Consiglio caldamente la lettura di questo attuale ed appassionante romanzo. La trama mi è parsa ricca e avvincente, articolata su più scenari ed archi temporali, tuttavia scorrevole, con un ritmo sempre coinvolgente, senza cadute di tono o disequilibri di stile. Vi è infatti sempre un buon equilibrio, che si mantiene costante in tutto il testo, tra parti descrittive, azioni e parti riflessive, con la cornice creata dallo stratagemma narrativo delle nozioni astronomiche, peraltro pienamente connesse col piano dei significati di ogni capitolo, fino ad assumere poi in sé, in modo emblematico, il messaggio del romanzo stesso. I personaggi, seppur numerosi, sono ben caratterizzati, ed è facile per il lettore seguirli senza perdersi. Tutti i personaggi ed in primo piano il protagonista, sono presentati nella loro complessità, e pare sia intenzione dell’autore farne emergere le molteplici sfumature ed evoluzioni, così come viene fatto anche nel presentare i vari contesti culturali che sono essi stessi in primo piano nel romanzo. Vi leggo un tentativo costante di immergere il lettore nella complessità di ogni cultura, anche quella occidentale, e di far emergere tuttavia i molti punti in comune tra le diverse culture a partire dalla dimensione più squisitamente umana dei sentimenti. Così come traspare nella conclusione: l’idea del cielo che ci comprende tutti ovunque ci troviamo sulla terra e nel cui mistero tutti possiamo perderci e ritrovarci ugualmente umani. Sono davvero numerosi i temi toccati in questo romanzo, si potrebbe individuarli ad uno ad uno e trarne spunti di riflessione. Il romanzo permette di addentrarsi in modo preciso e fedele nelle dinamiche socio politiche della Siria, e delle relazioni complesse con gli altri stati del medio oriente e della relazioni internazionali. E’ possibile attraverso il romanzo addentrarsi in parte nella complessità della realtà dei curdi divisi tra Turchia, Siria, Iran, Iraq. L’incontro di culture avviene attraverso l’incontro di persone, personaggi che intessono relazioni intense: al centro la storia d’amore del protagonista Paolo con Leonore e, attorno, una rete di relazioni famigliari e amicali che sono animate da sentimenti autentici, colti nelle loro mille sfumature ed evoluzioni. Un filo riflessivo di domande si dipana nel fluire della trama e degli eventi, accompagna il lettore che segue la maturazione di Paolo fino al culmine del discorso delle stelle che sintetizza la sua ricerca di tutta una vita: c’è un legame tra le nostre azioni e quello che succede nel mondo, dobbiamo chiederci se possiamo fare di più, esistono dislivelli sociali ed economici ingiusti e stridenti che sono la causa prima della mancanza di pace , ma vi è anche un legame inscindibile, che ci fa essere tutti parte dell’anima del mondo, c’è sempre qualcosa che va oltre, un‘immensità che ci sovrasta tutti, come il cielo sconfinato dentro cui tutti siamo immersi e che ci sovrasta. Nonostante le tante pagine di guerra, i lutti, gli strappi nelle relazioni umana e tra i popoli raccontate nel romanzo, a dominare è un respiro di speranza, una speranza che sola può nascere dal sentirsi degli uomini tutti parte della stessa grande anima del mondo. Una speranza ed una convinzione che è anche mia. Spero che questo romanzo possa scorrere tra molte mani, menti e cuori, contagiando col suo discorso e avvolgendo tutti i suoi lettori nel caldo buio del cielo stellato. Abbiamo davvero tutti bisogno di sostare in silenzio ad ammirare il cielo e sentirci tutti parte della sua immensità, per poi ripartire trovando strade nuove di pace e unità.
Il mese di Aprile è un mese che mi mette allegria. L’aria pura e primaverile cui stiamo godendo nonostante la quarantena mi trasmette un senso di speranza e di gioia, come questo libro che ho appena finito di leggere intitolato “Il discorso delle stelle” scritto da Antonio Rubino ed edito da Emersioni. Il libro parla della storia d’amore tra un ingegnere di nome Paolo e un’attivista curda di nome Leonore. La storia è ambientata ai tempi della crisi siriana e dei tragici attentati di Parigi nel 2015. L’ho letto per imparare, l’ho letto per viaggiare. Mai come ora infatti, in un momento di attesa e di stasi come questo, “Il discorso delle stelle” mi ha permesso di viaggiare con la mente facendomi visitare posti nuovi e remoti che purtroppo ora è difficile raggiungerli a causa della guerra. Si tratta di un romanzo che oltre a raccontare insegna. Ogni capitolo infatti è introdotto da brevi nozioni di astronomia parallele agli eventi che seguiranno. Inoltre Rubino attraverso questo libro mi ha concesso di fare un salto indietro nel tempo facendomi vivere insieme ai protagonisti i tragici eventi della guerra siriana ed anche degli attentati al Bataclan di Parigi. Nemmeno i telegiornali di allora mi hanno fatto vedere così chiaramente tutte quelle trerribili immagini di ragazzi che scappavano lungo i boulevard della capitale francese e di tutti quei corpi distesi lungo la strada di giovani colpevoli solo di essersi andati a vedere un concerto. Ma “Il discorso delle stelle” è anche più di un semplice romanzo che fa viaggiare con la mente. È romanticismo, tenerezza, dolcezza come quella dello sfortunato Awat e della profonda Keske. È riflessione su dei fatti che noi occidentali siamo soliti sottovalutare. Ho apprezzato molto il parallelismo che Rubino ha fatto sulle tragedie degli attentati in Francia con le tragedie degli attentati in medio oriente facendoci riflettere su come purtroppo noi occidentali, spesso e volentieri, facciamo l’errore di considerare queste ultime come eventi di “Serie B”. Per questo motivo è un libro che consiglio assolutamente di leggere.
Ci sono libri che parlano al cuore. Pochi. Entrano diretti senza chiedere il permesso alla ragione. Niente da fare: entrano e lasciano il segno. Il romanzo di Rubino è uno di questi. Durante la lettura, la ragione vorrebbe mostrare qualche disappunto su alcuni artifici verbali e stilistici a volte ridondanti, ma la storia è dalle mille trame e il cuore spinge ad un’incessante lettura con improvvise accelerate e brusche frenate. Vorresti fermarti a pensare, ma c’è troppo su cui ragionare e allora segui il cuore. Alla fine, ne esci terremotato di emozioni. Guardi il cielo con consapevolezza e condividi il valore universale della Vita espresso da Paolo.
l libro di Antonio Rubino parla di guerra, in particolare, della guerra civile siriana.
Io l’ho sentito come un urlo, sì, un urlo disperato, per la pace nel mondo. Per dire basta alla guerra, all’odio, all’indifferenza. All’indifferenza di chi chiude gli occhi, non vuole vedere cosa sta succedendo…
Questo romanzo fa vedere la situazione da tutti i punti di vista, e non ti fa restare fermo a guardare, ti stimola a crearti un’opinione, trovare una risposta tutta tua.
Ho adorato in questo libro le introduzioni dei capitoli, delle brevi nozioni di astronomia, che si ricollegano alla storia dei personaggi.
Perché prima di leggere questo libro, studiando le stelle, i loro movimenti, l’universo, pensavo che in tutto questo non ci fosse nulla di poetico, ho pensato che, sapendo tutte queste cose, non rimanesse quasi per niente spazio alla fantasia. E invece ora so che è tutto il contrario: l’astronomia sembra parlare della nostra vita, in prima persona, nonostante dia un senso d’infinito. Tutti i capitoli sono collegati a ciò che accade al protagonista, in un modo del tutto naturale. Con questo romanzo ho capito che la conoscenza non frena la fantasia, ma la alimenta. Anche le cose che possono essere più scientifiche guardate superficialmente, agli occhi di uno scrittore acquistano un significato tutto personale. Un libro che parla di crescita personale, di superamento dei propri limiti, di ricerca di cosa vogliamo davvero.
Antonio Rubino apre ogni capitolo con una legge astrofisica che in qualche modo si ricollega a quello che vivranno e proveranno i personaggi nelle pagine del suo libro.
Un libro che conquista piano piano, non cattura subito ma ti incuriosisce pagina dopo pagina e ti incanta con la bellezza dei posti descritti.
Le esistenze diverse, il contrasto tra il benessere e la povertà, tra la guerra e un mondo lontano dalla violenza definiscono la vita e il modo di interagire dei protagonisti Paolo e Leonore che vivranno un’intensa storia d’amore.
Le differenze che di solito creano distanze ,come tra le galassie, qui avvicinano e nei piccoli gesti come un abbraccio o la coccola di un tè troppo zuccherato si percepisce racchiuso un dono del Creatore.
Nel libro i personaggi si pongono le stesse domande che ci poniamo anche noi.
Perché nella maggior parte dei casi, le differenze non creano quel filo conduttore che potrebbe unirci senza farci perdere la nostra identità?
Le scelte di Paolo, dettate un po’ dalla noia, un po’ dalla frenesia, dalla compassione e dalla competizione ,che sembrano all’inizio gratificarlo, negli anni perdono valore perché lo allontanano dal vero io, e lo portano a chiedersi: “Sono felice?”
Non è costantemente quello che facciamo noi?
Pensiamo di decidere noi, di fissare le nostre priorità, ma in realtà è il tempo, è la stessa vita che rende schiavi di quelle azioni che chiamiamo scelte.
E quando ci fermiamo e iniziamo a porci delle domande ci rendiamo conto che abbiamo solo perso tempo o ci siamo allontanati da quegli ideali che hanno dato entusiasmo alla nostra gioventù.
La scelta, forse per la prima volta libera, consiste nel decidere se continuare così oppure lasciare gli agi per intraprendere un nuovo percorso. Ed è proprio nel momento in cui decide di scendere da quel volo in prima classe per riabbracciare il suo io che Paolo incontra Leonore. Una donna così lontana, irraggiungibile, impegnata nelle sue battaglie e coinvolta nelle vicende del suo paese. Ed è qui che la storia dapprima coinvolgente, ti travolge completamente.
Gli anni passano e ci ritroviamo nel 2049 in un mondo che potremmo definire utopico, dove non esistono le disuguaglianze, la povertà, di diverse malattie è stata scoperta la cura e un giovane ragazzo ha il compito di ricevere in eredità questa bellissima storia.
L’astronomia costringe l’anima a guardare oltre e ci conduce da un mondo a un altro” (Platone).
Questa è la citazione che apre il libro di Antonio Rubino, “Il discorso delle stelle”.
La meraviglia di questo libro, tra fantasia e realtà, è tutta racchiusa nell’affermazione di Platone.
Un autentico viaggio, che conduce il lettore tra leggi dell’astronomia e della fisica e luoghi diversi del mondo intero, tra cielo e terra, tra animi umani in conflitto interiore e in conflitto con l’esterno.
Un messaggio di speranza, una storia di amicizie, contrasti, distruzioni, alleanze e amori, che si intrecciano in luoghi così diversi per cultura e stile di vita.
Tutto questo prende forma all’interno dello scenario della guerra civile siriana e, in un intreccio di relazioni, si ripercuote anche in altri Paesi come l’Europa con effetti inimmaginabili, quasi a rievocare l’”effetto farfalla” della teoria del caos.
Geniale e affascinante allo stesso tempo è la scelta dell’autore di procedere nella narrazione attraverso la metafora delle leggi che governano l’Universo. Il comportamento delle stelle e dei pianeti ci riporta alla sfera complessa dei comportamenti umani, attraverso uno spostamento dello sguardo da qualcosa di più lontano da noi ad un piano più tangibile, fatto di emozioni e relazioni concrete.
Dopo aver letto questo libro vi fermerete a pensare ai vostri atteggiamenti nei confronti dell’altro, il diverso da voi, che inspiegabilmente diventa una meraviglia della natura. Chissà se questo cambiamento di rotta potrà essere duraturo. La verità è che, anche se solo per un attimo, intanto è avvenuto.
“Immagina un mondo unito, in cui i popoli possano comunicare e scambiarsi la loro cultura, mantenendo i loro tratti distintivi, e possano vedere l’altro come risorsa per rendere più colorata la vita.”
Un inno all’amore vero, quello incondizionato, che ti fa giungere ad azioni uniche, a cui prima non avresti neanche pensato, proprio come la “Nova simbiotica”, un sistema composto da due stelle..talmente vicine da orbitare attorno a un comune centro di massa e il cui destino è imprescindibile.
Consiglio vivamente questa lettura di più di 300 pagine “divorate” in poco meno di una settimana.
Il romanzo di Rubino mette a confronto in modo drammaticamente lucido il modo di vita in una metropoli occidentale, con una scala di valori legata al benessere economico, alla fretta, all’ansia di cogliere le opportunità di carriera, con la crudezza delle condizioni di chi vive in zona di guerra, come avviene in Siria. Mostra come l’essere umano possa evolvere, e gli stereotipi possano essere ingannevoli. In una vicenda anche carica di dolore, la ricerca del perché trova delle soluzioni, forse utopistiche, che regalano un messaggio pieno di speranza. La contemplazione dei misteri dell’Universo può aiutare l’uomo a trovare queste risposte: i protagonisti di Rubino si confrontano con le leggi fisiche che regolano le stelle e vi trovano un’ispirazione sorprendente. Un libro commovente, che si legge d’un fiato e lascia un buon sapore.