“Il digiunatore” di Enzo Fileno Carabba
Chi era Giovanni Succi? Un digiunatore affamato di vita. Uno che voleva suggere il più possibile dalla propria esistenza. Sempre alla ricerca di nuove esperienze, di limiti da oltrepassare. Un viaggio nell’inconscio e nel subconscio con sprazzi di una sorprendente lucidità, in bilico sul confine tra reale e surreale. Le vicende di un uomo dalle doti straordinarie, un moderno Candide che brilla di ottimismo anche nelle situazioni più disperate. Un uomo senza pregiudizi che ci insegna a vedere l’altro come uno scrigno da aprire, con la curiosità di andare incontro al nuovo e la voglia di capire, fino ad immedesimarsi nell’altro per assaporarne ogni sfumatura, senza mai condannare, in una forma di limpida e sincera empatia. Una storia che nasce da una profonda suggestione e da uno studio accurato, narrata da una penna volutamente asciutta, una prosa essenziale e veloce che permette di stare al passo con il ritmo incalzante dell’avventura.
Lucia Vivian
Giovanni Succi, il protagonista de “il Digiunatore”, nasce nel 1850, la sua vita è così affascinante da non sembrare vera, proprio partendo da questa straordinarietà Enzo Fileno Carabba ne fa un’interessante operazione letteraria trasformandola in un romanzo pieno di eventi e di personaggi. Sembra uno “Schelmenroman” (romanzo di birbanti), un romanzo picaresco che racconta vicende, tra il fiabesco e il reale, di tipi singolari e bizzarri con una scrittura elegante e chiara, non priva di una certa dose di comicità.Giovanni Succi è il più grande digiunatore di tutti i tempi. La sua vita adulta si annuncia agiata e priva di stravaganze, ma la morte del padre nel 1862 e quella della madre nel 1864 provocano lo stravolgimento della sua esistenza, indirizzandolo verso quel mondo di saltimbanchi, di personaggi prodigiosi e fenomeni da baraccone, che da piccolo gli avevano suscitato stupore e meraviglia. Succi diviene così un digiunatore per professione e Carabba ne descrive le prodezze, i percorsi mentali, le idee, i viaggi in terre lontane, gli incontri con uomini illustri, con stregoni, spiritisti, matti e con le donne. Analizzato e studiato da studiosi come il neurologo francese Jean-Martin Charcot, dal medico-antropologo Cesare Lombroso, nel corso della sua vita Succi incuriosisce personaggi come Buffalo Bill, Emilio Salgari, Dino Campana, quest’ultimo incontrato in manicomio dove fu rinchiuse per ben due volte senza che se ne riscontrasse la pazzia. La sua è stata una vita di incontri, di conoscenza, di superamento del limite e del conosciuto.
Enrichetta Cadorin