Recensioni a “Dolcissima abitudine” di Alberto Schiavone

“Dolcissima abitudine” di Alberto Schiavone

La storia di Piera, che è Rosa nella sua veste di prostituta, si dipana ritmica e cruda sullo sfondo di una Torino che dagli anni ’50 in poi subisce la sua metamorfosi urbana e sociale. Nei suoi anfratti più insospettabili e spigolosi è chiuso il cuore di Rosa, che conosce soltanto la tetra normalità dell’esercizio del suo corpo in vendita, senza vetrine, né musiche di sottofondo. La luce filtra fioca da spiragli i vita che sembrerebbero finanche scontati per occhi abituati a guardare tutto con superficialità. Le case nuove, le amicizie interessate, i soldi, tanti, non toccano l’essenza primitiva di Rosa, ormai anziana. Solo il tempo le scava un desiderio che si fa delirio: sentirsi chiamare madre.
Alberto Schiavone dipinge con vivida penna e straordinaria capacità di immedesimazione una “dolcissima abitudine”, dal gesto ripetuto per piacere, al più ancestrale dei sogni di una donna.

Graziella Branca

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