“Castigo di dio” di Marcello Introna
Recensioni
Ci troviamo a Bari, durante la seconda guerra mondiale, nel periodo a cavallo tra la caduta del regime fascista, e il conseguente insediamento come capo del governo del generale Badoglio. Il clima di caos, disordine e assenza di regole applicate può generare a volte la mala erba (amara) in un individuo qualunque del popolo, e in questo caso Amaro ne è l’essenza. Amaro, l’antagonista del romanzo, nonché personaggio principale, è il re spietato autoproclamatosi della Socia, una cooperativa edilizia, un enorme palazzone maleodorante, una babele nella quale convergono vizio e depravazione, pedofilia, rapimento, contrabbando, assassinio, e scommesse clandestine. Amaro amministra e governa le vite altrui all’interno della Socia, in qualità di “Castigo di Dio”, determinandone il destino, e avvalendosi della protezione interessata delle istituzioni nei suoi atti criminosi. La trama è ben costruita e coinvolgente, i personaggi di elevato spessore umano. A mio avviso, le atrocità che commettono Amaro e i suoi “vassalli” mettono a dura prova la partecipazione emotiva dell’eventuale lettore. Ci si sente empaticamente coinvolti a partecipare del destino crudele subito dalle vittime designate, fino all’epilogo liberatorio, diretta conseguenza della fine delle concessioni ammesse dalla guerra. Davvero un’ottima lettura!
Francesco Pelegrini