titolo: Questa è già la mia vita
autrice: Marina Premoli
editore: Quodlibet
sinossi: Un pezzo importante della vita di Marina Premoli è storia recente. Che lo abbia voluto o meno, previsto o meno, la sua storia va a comporre insieme a molte altre la controversa e frammentaria narrazione degli anni di piombo. Ma intorno, prima e dopo, si delinea una figura più complessa, reticente, tormentata, che tenta di riparare a una dolorosa storia familiare; che pare buttarsi a capofitto nella lotta armata per sfuggire alla depressione e all’alcolismo; che inaspettatamente accoglie poi la reclusione con sollievo, come l’ultimo estremo riparo dalla violenza e dall’incalzare ansiogeno degli eventi. In un ordine che non è cronologico, ma scandito da una faticosa ricerca del tempo perduto, i ricordi di un’infanzia dorata si alternano ai momenti più drammatici della clandestinità, mentre ogni tanto si riaffaccia la donna di oggi, tornata con il suo difficile passato nei ranghi della buona società, a conferma del fatto che «i borghesi cascano sempre in piedi». Senza nessuna retorica, lontana dal tono eroico di molte memorie di quegli anni, Marina Premoli sembra cercare, più che una spiegazione, soprattutto la forza per riuscire a dire la sua storia, senza omettere né aggiungere nulla. La scrittura asciutta e schietta non si piega a nessuna tentazione assolutoria, a tratti limitandosi a uno scarno resoconto, altrove accendendosi nella commozione, nello sdegno, nel rimpianto.
biografia: Marina Premoli nasce a Genova negli anni Quaranta da una famiglia benestante. Con il ’68 parte per Milano dove fa lavori editoriali. Ben presto si avvicina ai gruppi extraparlamentari. Infine, spinta da vari impulsi, entra in clandestinità e nella lotta armata. Arrestata, incarcerata, evade dal carcere di Rovigo. Riarrestata, trascorrerà molti anni a Rebibbia. Qui incomincia a scrivere e a tradurre. Negli anni, per varie case editrici (Archinto, Sellerio, Garzanti, Bollati Boringhieri), tradurrà molti classici francesi, inglesi e americani.