Vi ricordate quando mesi fa abbiamo inaugurato Piazza Comisso? Qualcuno di voi c’era, e ci segue tuttora fedelmente. Molti altri si sono aggiunti, magari hanno bisogno di qualche indicazione per conoscerci e poterci raggiungere meglio.
Piazza Comisso è ormai un luogo di ritrovo, aperto a tutti gli amanti della letteratura, dell’arte, a chi crede che sia ancora possibile creare cultura con serietà e passione. Che cosa ha di particolare questa piazza? Che è un luogo virtuale, frequentato da persone reali: scrittori, artisti, lettori, editori, giornalisti, legati in qualche modo al territorio veneto.
Il primo caffè in Piazza l’ho bevuto con il Presidente Ennio Bianco, caffè accompagnato da una buona dose di entusiasmo e idee, tante. Il sito del Premio doveva far conoscere sì la grandezza di Comisso Scrittore, riportare alla luce i suoi scritti inediti, gli articoli comparsi su riviste e quotidiani.
Ma questo non poteva né doveva bastare: perché ciò che gravita intorno ad un Premio Letterario deve produrre e promuovere cultura. Deve stimolare, provocare, far conoscere e amare la letteratura. E per far questo bisogna saper cogliere i fermenti, allargare gli orizzonti, e soprattutto creare una rete di interessi e collaborazioni, lavorare in sinergia.
Non nego che la proposta di Ennio mi conquistò immediatamente.
Sono una libraia, da anni mi occupo di libri in una libreria indipendente. E’ vero, si legge sempre meno, è vero si va incontro ad un appiattimento culturale, è vero, troppo si scrive e troppo si pubblica. A ben guardare però ci sono anche tanti scrittori talentuosi, editori illuminati, lettori e librai appassionati. Il gioco non deve essere al ribasso è necessario offrire qualità, professionalità, talento e passione. Insistere. Prima o poi i risultati arriveranno.
E per Piazza Comisso i risultati si son visti presto. Abbiamo ottenuto collaborazioni preziose, inaspettate, che ci hanno riempito di orgoglio e dato una spinta a continuare. Per far sempre di più, per far sempre meglio.
Citare tutti è impossibile, vi suggeriamo comunque di scorrere sul nostro sito gli articoli ad oggi pubblicati.
Abbiamo pubblicato interviste a scrittori veneti o in qualche modo legati al Premio ( siamo partiti da Marco Missiroli, vincitore nel 2009, Isabella Panfido, Paolo Zardi, Francesco Grandis, Antonia Piva, Giovanni Montanaro, Federica Manzon…fino ad arrivare a Gian Mario Villalta in concorso in questa edizione. Spesso dietro alle interviste si è celata la regia sapiente e discreta di Alessandro Cinquegrani. Abbiamo in programma una serie di interviste ai membri della Giuria Tecnica, sul sito trovate al momento Panza e Salis per avere il polso della qualità delle opere in concorso e per capire i criteri di scelta che hanno portato alla selezione delle terne finaliste. Di particolare interesse gli articoli proposti da scrittori che intervistano scrittori, uno tra tutti Antonio G. Bortoluzzi e Maria Pia Veladiano. Abbiamo aperto una finestra su quanto di interessante c’è nel panorama artistico. Ci siamo occupati di teatro, con i contributi di Giancarlo Marinelli e Carla Menaldo. Abbiamo pubblicato scritti, doni preziosi, tra tutti il saggio di Saveria Chemotti sullo “Scrivere in Veneto”. Abbiamo ospitato con piacere Bruna Graziani, anima e cuore del CartaCarbone Festival e Gianluigi Bodi, che con passione parla di Editoria indipendente nel suo blog letterario Senzaudio.it…sinergia, collaborazione, passione, ricordate? Intendiamo proprio questo.
In Piazza Comisso ci si diverte, ci si arricchisce culturalmente, ci si può esprimere liberamente. In Piazza Comisso si fanno incontri fortunati, senza ombra di dubbio. E’ capitato a me: ho incontrato Francesca Novello e Federica Augusta Rossi ed il nostro è diventato un gioco di squadra. E come tale non potrà che essere vincente.
Perfette sconosciute fino a pochi mesi fa, ci troviamo a collaborare per questo giornale online che sta crescendo. Cosa abbiamo in comune? Magari ci presentiamo, proprio come si fa in piazza, non sarà difficile scoprirlo.
Francesca Novello Laureata in letteratura comparata, scopre la passione per le analisi testuali in tenera età attraverso Topolino, con indicibile gioia dei suoi familiari costretti ad ascoltare. Sopravvive alla scuola e agli anni Novanta rifugiandosi nel grunge e spazzolando buona parte della serie economica Newton-Compton.
Trascorre la sua gioventù a Treviso tra alti e bassi, dischi new wave e serate post punk, lavori matti e studi ancora più matti.
Letteratura e cinema sono per lei “piacere impiacentito” e un pretesto per provare a ragionare sui fatti del mondo.
Sogna di rimanere chiusa di notte in una biblioteca ben fornita (con un distributore di merendine bio e aria condizionata). Magari prima o poi ci riesce.
Federica Augusta Rossi vive a Bassano del Grappa e non si stanca mai di fare tre cose: osservare, ascoltare, immaginare.
E ha un “altrove” dove tutto ciò è possibile: il libro. Ne ha sempre uno con sé dentro una custodia di stoffa. Lo tratta bene, anche se lo divora, non fa pieghe alle pagine, sottolinea con matita e righello, spesso lo annusa.
Che Federica non sappia stare senza un romanzo o un saggio l’hanno capito, a loro spese, il marito, i figli e la madre, con la quale lavora, che non si stupisce più di vederla posare il lentino e le gemme preziose che sta selezionando per leggere un altro paio di pagine. Federica pensa che narrazioni e gioielli si somiglino molto: ce ne sono per tutti i palati e per tutte le tasche.
I libri bisogna toccarli, sfogliarli, conoscerne le materie prime, la provenienza, l’artigiano che ci ha lavorato. Tutti hanno qualcosa da raccontarle e insegnarle, anche quelli imperfetti. E lei ama condividerli occupandosi di letteratura con conferenze e blog, tentando anche, imperfettamente, di scriverne qualcuno.
Infine ci sono io, Luana Miani. Grande appassionata di tutto ciò che gravita intorno all’universo libro. Amante della lingua scritta, della parola. Adoro visitare le librerie, essere investita dall’odore della carta stampata, leggere. Di questa passione ho fatto una professione: nonostante una formazione scientifica ed una laurea in Scienze Politiche alla fine ad accogliermi sono stati proprio i libri. Non potevo trovare miglior rifugio. Ci sono approdata quasi per caso, mi sono fermata per scelta. Lavoro in una libreria indipendente, a Treviso, da più di quindici anni e penso che vendere storie, aiutare a sognare, sia il mestiere più bello al mondo. Mi capita di maneggiare volumi per ore nell’arco della giornata, sì, pesano più della loro grammatura, non c’è dubbio. Mi capita di innamorarmi del titolo di un libro, di una immagine di copertina, di un dettaglio, e di doverlo corteggiare a lungo prima di possederlo.
In libreria le tentazioni sono continue ma tutto si fa tranne leggere. Per appartarmi con un libro devo sfruttare i ritagli di tempo, con necessità ed urgenza, perché leggere mi risulta facile e naturale quanto respirare, e forse è la cosa che meglio riesco a fare. Senza pretesa critica, proprio per piacere, per passione, a volte per lavoro.
Questa esperienza di Redazione per il Premio Comisso non può che renderci orgogliose e fiere, un’opportunità di crescita che vogliamo condividere con tutti voi.