editrice La Caravella
Una nuova luce investe Pietro Mascagni, proiettandolo in un’articolata prospettiva europea, al di fuori delle etichette riduttive del verismo.
Sinossi
Attraverso un’ampia analisi di fonti, epistolari, testimonianze, strutture compositive e confronti con la produzione dell’epoca, Mirko Schipiliti rilegge l’atto unico Zanetto (1895) di Pietro Mascagni, opera misconosciuta e incompresa, nata invece affiancare Cavalleria rusticana sulle scene tedesche, e ne evidenzia i rapporti con la cultura più innovativa del suo tempo. Grazie alla varietà nell’uso dell’armonia e alla scelta audace della strumentazione con orchestra da camera, la partecipazione al rinnovamento liberty è testimoniato sia da tematiche librettistiche che da elementi musicali. La vicinanza alla fonte originale teatrale rende vive alcune affinità con la literaturoper. L’atteggiamento decadentista del soggetto e l’approfondimento interiore fanno propendere anche per una lettura psicanalitica della crisi dell’individuo contemporaneo. Il discorso musicale nella prospettiva del personaggio, quindi, segna l’importanza di Zanetto come opera di svolta nello stile di Mascagni e nella storia del teatro musicale italiano di fine secolo, avvicinandolo a produzioni dell’epoca come La Bohéme di Puccini.
L’autore
Mirko Schipiliti è direttore d’orchestra, pianista, medico e critico musicale dei quotidiani veneti del Gruppo Editoriale L’Espresso.