Autore: Paolo Miorandi
Editore: Exorma Edizioni
Sinossi: Le parole giungono come relitti su una costa solitaria. Sono i morti che parlano, ma non tra di loro e nemmeno con i vivi. Monologano, chiusi ognuno nella bolla del proprio ricordo. Ripetono il frammento di storia in cui tutta la loro esistenza è contenuta, come un pianeta che un’indicibile forza di gravitazione ha fatto collassare su sé stesso e trasformato in un unico minuscolo grumo di materia. Ognuno torna sul luogo della propria ferita e la esibisce come per chiedere perdono.
L’anziana signora ripercorre le vicende della sua famiglia che nessuno ha mai voluto né raccontare né ascoltare. Cerca tra le mura di un paese senza vita la ragazza che ha abbandonato il figlio, suo padre, poco dopo averlo messo al mondo.
Rivede la maestra, a cui il bambino è stato affidato, impegnata nella sua estenuante interrogazione di fronte al silenzio di Dio e di un corpo incapace di dichiarare il suo bisogno d’amore. Ripercorre la via dei campi con la nonna materna, per lunghi periodi suo unico sostegno affettivo. Rivive il rapporto conflittuale con il padre, un sagace perdigiorno di paese, intimamente e indelebilmente ferito dalla tragica esperienza della ritirata di Russia, che ha eletto i bar a proprio dimora. Quella dell’anziana signora è una deposizione che non risparmia le accuse, ma che allo stesso tempo va in cerca di prove per una possibile assoluzione dei protagonisti. È anche una deposizione di corpi sofferenti e mortali, spogliati via via dei propri sintomi, gettati ai margini del tempo e divenuti sacri proprio in ragione della loro inermità.
Biografia: Paolo Miorandi è nato e vive a Rovereto in Trentino, un buon posto dove stare – dice – ammesso che uno abbia delle vie di fuga. Lavora come psicoterapeuta e dedica alla scrittura parte del suo tempo. Oltre a contributi in ambito specialistico ha pubblicato: In basso a sinistra. Un viaggio in Cile (2003); Ospiti (2010); Nannetti (2012) da cui è stato tratto il cortometraggio Libro di sabbia, realizzato con il regista Lucio Fiorentino; Lessico di Hiroshima (2015) portato in scena con le musiche originali composte da Roberto Conz.