Marialuisa Cortesi è fra i fotografi segnalati dalla Giuria del concorso “I paesaggi di Comisso“, promosso dall’Associazione Amici di Comisso, in collaborazione con Assindustria Venetocentro. Qui condivide l’intenso lavoro documentaristico che l’ha portata ad esplorare il fiume Rubicone.
“Percorrendo il corso del fiume Rubicone dalla sorgente alla foce la fotografa ha dato vita ad un progetto di narrazione che prende il nome di Listening to the Rubicon. Ascoltando il fiume e lasciandosi sorprendere negli anni dal paesaggio che le si è presentato lungo il cammino ha cercato e trovato un legame tra gli aspetti storici e quelli contemporanei che caratterizzano il territorio. Chi oggi frequenta il fiume vive le sue rive dialogandoci come in passato, utilizzandolo, osservandolo, giocandoci, immergendovisi o attraversandolo.
Il Fiume Rubicone è un corso d’acqua torrentizio lungo 35 km che nasce in una frazione collinare di Sogliano al Rubicone chiamata Strigara che si trova a 470 metri slm, per poi attraversare il territorio romagnolo dei comuni di Borghi, Roncofreddo, Longiano, Gatteo e Gatteo Mare, Savignano sul Rubicone e le sue frazioni Fiumicino, Capanni e Savignano Mare.
Le sorgenti del fiume sono molteplici collocate lungo dei calanchi composti da terreni argillosi e arenacei che donano alle acque un iniziale colore grigio e torbido. Si aggiungono lungo il percorso a meandri ciottoli e terreni sabbiosi di colore giallo-arancioni. Giunto in pianura ed attraversando le zone abitate la colorazione delle acque muta in gradazioni più scure e rossastre circondate da una vivida vegetazione per poi sfociare nel mare Adriatico e fondersi con esso portandovi tutto il suo carico di vita e storia legata in particolare al passaggio in armi che nella notte tra il 10 e l’11 gennaio del 49 a.C. vide protagonista Giulio Cesare che proprio sulle sue sponde pronunciò e rese significativa la frase “il dado è tratto/alea iacta est”.
Poesie, studi storici, testi teatrali e romanzi sono stati composti ed ancor oggi vengono scritti su questo evento così importante storicamente per l’impero romano. Mai come in questi giorni è attuale la guerra che è scaturita inseguto al passaggio del fiume Rubicone, dove due eserciti fratelli si sono scontrati, quello di Pompeo contro le legioni di Giulio Cesare.
Attualmente quando conversando si usa il modo di dire “il dado è tratto” ed “ho passato il Rubicone” lo si fa per sottolineare un gesto significativo compiuto da una persona che con coraggio e audacia ha preso una scelta le cui conseguenze saranno gravose e irreversibili ma che era necessario compiere. La fotografa ha cercato lungo gli argini del fiume Rubicone tracce di questo sentire talvolta trovandolo nelle persone incontrate, nei pescatori e ragazzi che giocano sulle sponde altre nelle costruzioni che son state edificate in prossimità delle sue rive altre ancora negli oggetti trasportati delle sue acque o negli animali che le abitano. Vi è un limes sottile tra la storia ed il paesaggio, la storia sembra influenzare il paesaggio di oggi lì proprio dove è stato quel paesaggio a determinare la storia”.
Marialuisa Cortesi
Marialuisa Cortesi è una fotografa che si occupa di costruire reportages di cui sente l’urgenza con lo scopo di divulgare racconti per immagini attraverso pubblicazioni, mostre, presentazioni e spazi editoriali.
Lavora ai progetti fotografici dedicando anni alle tematiche scelte frequentando persone, luoghi e paesaggi immergendovisi ripetutamente nello scorrere del tempo e delle stagioni.
Le tematiche trainanti che sceglie possono essere a chilometro zero o esotiche, legate al viaggio o problemi sociali. Non vi è filtro al magnetismo che una storia può esercitare sui suoi interessi purché la conduca a sentire “l’ansito interno dei fatti”. Spesso parte dalle letture, altre dalla visione diretta di spazi evocativi o incontri. Certamente le restrizione di questi ultimi anni ed il legame al territorio di origine han reso concreta la frase di Comisso “Tutto il mondo è in un metro quadro” e favorito un nuovo sguardo sui paesaggi d’affezione in grado, seppur già noti, di continuare nel tempo a sorprenderla. Come Comisso potrebbe affermare “Io vivo di paesaggio, riconosco in esso la fonte del mio sangue. Penetra per i miei occhi e mi incrementa di forza. Forse la ragione dei miei viaggi per il mondo non è stata altro che una ricerca di paesaggi”.
Nasce nel 1977 a Savignano sul Rubicone, ottiene la laurea presso l’accademia di Belle arti di Bologna dove incontra la fotografia e diviene docente, ha lavorato tredici anni nella moda come visual merchandiser girando il mondo. Si occupa oggi della formazione dei giovani al linguaggio visuale collaborando strettamente con la sezione formativa-educational del SiFest.
I lavori di Cortesi dal 2010 ad oggi sono stati esposti in mostre personali, festival nazionali e gallerie internazionali selezionati all’interno di concorsi come il Tifa, Mifa, SiFest, Photoshow di Roma, Julia Margaret Cameron award, Premio Mario Dondero Macof Brescia, Premio Comisso, Rovinj Photo days e pubblicati in riviste mensili e settimanali come Vanity Fair.
Contatti: marialuisacortesi.com
Immagine in evidenza: Marialuisa Cortesi – Listening to the Rubicon, 2020
Tutte le immagini sono © Marialuisa Cortesi