“Irina Nikolaevna o l’arte del romanzo” di Paola Capriolo

Titolo:

Irina Nikolaevna o l’arte del omanzo

Autore:

Paola Capriolo

Editore:

Bompiani

Sinossi:

Un neo nero a forma di stella, poco sopra il polso: Lady Brown non può fare a meno di notarlo mentre conduce il colloquio di assunzione con Irina Nikolaevna, che rispondendo al suo annuncio si è candidata per diventare sua dama di compagnia. Così Irina le spiega di essere figlia illegittima di un gentiluomo di camera della zarina Maria Aleksandrovna e di essere vissuta a lungo “nell’orbita della corte”: ora è in cerca di un impiego, ma nelle sue vene scorre il nobile sangue dei boiardi. Lady Brown non ha esitazioni, e Irina Nikolaevna si trasferisce nella sua grande casa di Sanremo, accanto a un compassato maggiordomo e a due personaggi silenziosi ma capaci di osservare ogni cosa con sorniona intelligenza: i gatti Lady Rowena e Sir Galahad. Per più di vent’anni le due donne vivranno insieme le stagioni della riviera ligure, la mondanità invernale, i languori estivi, le calamità, gli incontri sorprendenti: come quello con un ex insegnante anarchico che sembra riconoscere Irina, o con il barone von Tronka, che vorrebbe chiedere la sua mano, o con Alfred Nobel, tormentato dai presagi riguardo alle proprie invenzioni… Nella luce dorata della riviera ligure fin de siècle, con il rombo del Novecento che si avvicina – in un’atmosfera così simile alla nostra recente “belle époque”, spezzata all’improvviso dalla pandemia e dalla guerra – le due protagoniste di questo romanzo vivono e amano: o forse sognano, perché è questo il modo migliore di vivere e di amare. Paola Capriolo costruisce un gioco letterario elegantissimo e profondo, sul crinale tra la luce deludente della realtà e l’ombra affascinante delle grandi speranze. E celebra il potere della letteratura, luogo più reale di quanto pensiamo, dove si può scegliere una terza via: quella dell’immaginazione che tutto trasfigura.

Biografia:

Paola Capriolo è nata a Milano nel 1962. Ha esordito come narratrice nel 1988 con la raccolta di racconti La grande Eulalia (Premio Berto) alla quale sono seguiti, tra gli altri, Il nocchiero (Premio Rapallo Carige e Selezione Campiello), Il doppio regno (Premio Grinzane Cavour), Vissi d’amoreUna luce nerissimaIl pianista mutoMi ricordo (finalista al Premio Viareggio), Avventure di un gatto viaggiatoreMarie e il signor Mahler. Le sue opere hanno vinto importanti premi letterari e sono tradotte in molti paesi. È anche autrice di libri per ragazzi (tra cui Il primo bambino del mondo, Bompiani, 2021) e traduce classici della letteratura tedesca, da Goethe a Kafka, da Kleist a Thomas Mann.

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