Marco Tamaro, direttore della Fondazione Benetton Studi Ricerca, è morto il 31 luglio all’ospedale di Mestre. Da combattente quale era, spirito forte, ironico, tenace aveva lottato contro una malattia che lo tormentava da mesi davanti alla quale, fino a pochi giorni prima della fine, era certo che avrebbe vinto. Il suo coraggio ha permesso a tutti quelli che lo amavano e stimavano di credere alla sua vittoria e il fatto che oggi non ci sia più non cancella la testimonianza di quel coraggio. E’ stato direttore della Fondazione Benetton dal 2009, successore di Domenico Luciani che della fondazione stessa è stato anche il creatore. Un incarico delicato, complesso che Tamaro ha sempre svolto all’insegna del understatement e della ironia, consapevole delle insidie di una poltrona ‘ingombrante’ nello spazio culturale decisamente asfittico di una piccola e ricca città di provincia, ma proiettato verso una dimensione nazionale e internazionale.
Marco Tamaro ha sostenuto battaglie culturali in difesa della conservazione del territorio e dei beni culturali, si è speso per la promozione di campagne di sensibilizzazione del paesaggio nelle scuole del Paese, ha con determinazione perseguito un ambizioso progetto di riqualificazione della Urbs Picta, ha sostenuto e coordinato molte iniziative di musica, arte, letteratura all’interno della Fondazione stessa, nei diversi spazi Bomben, San Teonisto, Santa Maria Nova, ma ha anche saputo offrire sapere e visione lucidi e innovativi al servizio di cause per il futuro della città di Treviso. Per chi lo ha conosciuto anche al di fuori del ruolo istituzionale, per chi ha avuto la fortuna della sua stima amicale resta da dire della sua grande, rara carica umana, della sua schiettezza, della coerenza e soprattutto della ironia del suo sguardo sempre attento a cogliere il meglio dalla vita. La sua intelligenza, il pragmatismo unito alla fermezza e tenacia rendono la scomparsa di Marco Tamaro un a perdita enorme per la vita culturale della città e per l’Associazione Amici di Comisso, e la Grande Giuria dei lettori, di cui Tamaro faceva parte attiva da qualche anno.