Titolo:
Ho immensamente vooluto
Autore:
Gabriele Barbati
Editore:
Funambulo
Sinossi:
Quante volte si cerca di piegare ad altro destino ciò che per sua natura è immutabile?
Sono i primi anni Duemila, quelli dell’affermazione mondiale della Cina, delle Olimpiadi di Pechino e dell’emersione della società civile. Zeng Jinyan frequenta l’università del Popolo e lavora come volontaria con gli orfani dell’HIV-AIDS. Nelle aree rurali, la malattia ha ucciso migliaia di persone che per poter campare hanno venduto il proprio sangue in ambulatori mobili gestiti dalle autorità. Quando incontra Hu Jia, un attivista per l’ambiente e i diritti civili, la lotta per la democrazia di lui diventa la lotta di lei per proteggere quanto ha di più caro. Hu Jia è sotto continuo controllo della polizia segreta cinese, scompare per giorni, viene maltrattato, picchiato brutalmente, sbattuto in carcere. Zeng Jinyan lo difende, lo cerca, lo aspetta. Anche dopo essere diventata madre di una bambina che conoscerà il padre solo attraverso un vetro divisorio. Una storia di lotta e di amore. Ma dove è il limite tra l’amore incondizionato e la propria libertà? Una narrazione che attraversa la repressione cinese che porta ai Giochi del 2008, le proteste degli anni successivi e le vicende di altri dissidenti: Gao Zhisheng, Chen Guangcheng e il premio Nobel per la pace, Liu Xiaobo. Tutte persone che desiderano cambiare il Paese in cui sono nati. La Cina invece cambierà loro. Il romanzo è tratto da una storia vera.
Biografia:
Gabriele Barbati è nato a Roma nel 1979. Ha trascorso quasi quindici anni tra Pechino, Gerusalemme e Washington, raccontando la Cina, il Medio Oriente e gli Stati Uniti per media italiani e internazionali. Nel 2014 ha pubblicato Trappola Gaza. Nel fuoco incrociato tra Israele e Palestina, per Informant, un ebook sul conflitto vissuto nella striscia di Gaza. Questo è il suo primo romanzo.