Scriveva per far sentire la consistenza dei tonni, le sardine di stagno, l’impasto molle delle seppie.
Estate 1922, a bordo di un veliero chioggiotto l’autore naviga lungo l’Adriatico osservando la vita dei pescatori.
Fra diario, romanzo e bozzetto, “Gente di mare” è un reportage lirico, esempio di prosa d’arte novecentesca.
di Paolo Di Paolo