edizioni Cierre
Una crime story ispirata a un fatto realmente accaduto fa luce su odi ed antagonismi ancora non assopiti nell’area balcanica.
Sinossi
Pristina, Kosovo, alla fine degli anni Dieci del Duemila. Tre poliziotti, già inquadrati nell’Uck durante la cruenta guerra civile tra serbi e albanesi che ha insanguinato il Kosovo, organizzano un attentato dinamitardo per uccidere l’assassino di un loro collega e, forse, per conquistare il cuore di Valentina, la più bella cantante del Kosovo. L’unica legge cui obbediscono è quella scritta nel Kanun, il codice consuetudinario della tradizione albanese che prevede l’obbligatorietà della vendetta e il disonore per chi si rifiuta di compierla. L’esplosione del potente ordigno provoca un’inutile strage sulla quale indaga un magistrato italiano inviato in Kosovo come pubblico ministero internazionale. Il racconto è scritto dalla prospettiva di Nikolla, uno dei tre poliziotti kosovari, un eroe-criminale di etnia albanese e di religione cattolica. Oltre alla vicenda criminale, emergono la violenza, l’odio etnico, il machismo che ancora prosperano in certe aree dei Balcani.
L’autore
Gianfranco Gallo è un ex giudice ed è stato il Procuratore Internazionale ONU che ha investigato il caso e che ha portato alla sbarra i principali autori della catena di omicidi descritta nel libro.