“Femme fatale” di Pieter Shut

Autore: Pieter Shut

Editore: Armando Curcio editore

Sinossi: Un piccolo editore belga sull’orlo del fallimento decide di realizzare un romanzo che possa risollevare le sorti della sua azienda. L’idea nasce per caso, facendo una ricerca per una strenna natalizia su un’antica fabbrica di colori di Bruxelles. Pieter Schut, scrittore amico intimo dell’editore, riceve l’incarico e scopre alcuni ritagli di giornale che parlano di un fatto accaduto trent’anni prima: il suicidio per amore di Paul, erede della famiglia proprietaria della fabbrica. La sua fidanzata, bollata dai media come femme fatale, aveva allora fatto perdere le tracce. L’editore pensa che sia un buon soggetto sul quale realizzare il romanzo che risolverà i suoi problemi economici. Tra i personaggi in cui lo scrittore si imbatterà durante la sua indagine retrospettiva sulle tracce della femme fatale, vi è una donna con cui nascono una relazione e, per il protagonista, una passione che si intrecceranno al dramma generale di una situazione esistenziale e professionale compromessa. Il romanzo offre lo spunto per affrontare la crisi della letteratura e della cultura europea, ma anche per indagare su più piani la figura della femme fatale, il mito fin de siècle e le figure storiche che lo hanno incarnato. Nella pericolosa illusione che porta ad affidare a qualcosa di esterno 1. risoluzione della propria esistenza, la «salvezza», Pieter, giunto all’estremo, acquisirà una improvvisa consapevolezza che gli consentirà di scrivere il libro in modo diverso, per se stesso, per non dimenticare, per non morire.

Biografia: Pieter Shut è uno pseudonimo. La biografia dell’autore è sconosciuta.

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