Edgardo Franzosini, Questa vita tuttavia mi pesa molto

editore Adelphi

Una testimonianza della devastazione che ogni guerra porta nella vita degli uomini e degli artisti.

Sinossi

La «biografia immaginaria» di Rembrandt Bugatti (1856-1940), fratello del fondatore della blasonata casa automobilistica, divenuto celebre negli anni Dieci del Novecento per i suoi bronzi raffiguranti animali, essendo non a caso nipote di Segantini.
Tra realtà e finzione Franzosini riporta alla luce la storia di questo singolare artista: da una parte chiamato «l’Aristocratico» per l’eleganza e la raffinatezza nel vestire e nel vivere; e dall’altra a proprio agio soltanto con gli animali che osservava negli zoo delle città in cui visse o che si porta a casa.
Fuggito «dalla noia di Milano», per quanto scapigliata, si trasferisce ad Anversa, dove vive in prima linea i drammi della Grande Guerra e presta assistenza ai feriti come barelliere, per poi recarsi a Parigi dove vive in palazzo che fu residenza di Paul Gauguin e Buster Keaton.
Reso quasi sordo da otiti croniche, riesce a sentire soltanto i versi degli animali: di quella «comunità senza parole» che sino alla morte, suicida a soli 32 anni, è il suo unico riparo da un mondo sommerso da troppe parole. La sua empatia nasconde la speranza di catturare il segreto che permette agli animali l’accettazione della prigione.

Dicono del libro:

Margherita Loy su «il Fatto Quotidiano»: «Libro snello, ma struggente. Franzosini non segue un andamento biografico, piuttosto illumina con precisione “scene” intense o meglio “quadri” della vita di questo artista, componendo uno sfondo puntuale per ogni episodio. Questa scelta stilistica di Franzosini, oltre a rendere il libro appassionante, bene si addice al personaggio che narra, la cui vita è costellata da improvvisi e misteriosi impulsi, da episodi involontariamente eccentrici, eccezionali, spesso disperanti».

Chiara Gatti su «La Repubblica»: «Noto per le sue ricostruzioni immaginarie delle vite degli altri, Franzosini sceglie sempre anti-eroi dalle storie dolorose. “Sono attratto dalle figure più eccentriche e dalla loro sofferenza umana”. E infatti i suoi gialli irrisolti, un po’ alla Dürrenmatt, procedono per episodi amari. Senza eccesso di nozioni. Di Rembrandt dice tutto, non dicendo niente».

 

L’autore

Edgardo Franzosini, nato in provincia di Lecco nel 1952, è tra i più raffinati scrittori italiani contemporanei. Tradotto con successo in Francia, Spagna e Germania, ammirato tra i tanti anche da Antonio Tabucchi, segue un proprio percorso letterario non influenzato dalla mode. A partire da Raymond Isidore e la sua cattedrale, proseguito con Bela Lugosi. Biografia di una metamorfosi, fino a Sotto il nome del cardinale, storia misconosciuta a molti di Giuseppe Ripamonti, lo storico seicentista che ispirò Manzoni. Tutti pubblicati per Adelphi.

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