E a chi ci ha chiesto in questi giorni consigli di letture durante l’isolamento, non l’abbiamo detto. Sarebbe stato brutto assai consigliare “L’esorcista”, eppure quello è il romanzo che più ci aiuta a capire quello che stiamo vivendo. Perché il Diavolo è orribile e nauseabondo, ma una cosa buona involontariamente la fa: ci mette davanti alle nostre ipocrisie, ci costringe a specchiarci nell’acqua cupa in fondo al pozzo delle nostre follie. Come nel libro di William Blatty il Diavolo se la prendeva con la figlioletta della star di Hollywood che faceva la liberal progressista ma poi in casa si faceva sollazzare da servi in guanti bianchi, come il Diavolo buttava giù dalle scale il regista radical-chic ubriaco che umiliava un cameriere, vero esponente del proletariato, solo perché era tedesco e quindi “un nazi maledetto”, nello stesso modo ‘sto lurido virus ha scoperchiato i tappeti dove abbiamo ammucchiato la polvere.
Ecco quello che ci dice ogni giorno.
Primo: la globalizzazione è in verità questo: tutti insieme appassionatamente quando si tratta di fare soldi, tutti soli impietosamente quando una calamità colpisce un popolo.
Secondo: la tanta decantata Via della Seta è quella che in Google Maps ci porta diritti al cimitero; la Cina è composta da fratelli, come ogni creatura di questo e degli altri pianeti, e però è guidata da un regime che con noi non si può sposare: una dittatura che ha comunistizzato il consumismo e consumato il comunismo a colpi di dumping, sfruttamento degli esseri umani messi a vivere, a lavorare nel fango e in una miseria tossica, azzeramento di ogni libertà di pensiero e di stampa, aborti di stato che fanno di Pechino forse non il paese che mangia i topi vivi, ma che strappa dal ventre delle donne i figli che stanno per nascere; e al loro posto io mi terrei la prima.
E che succede dopo l’ennesima pandemia nata e cresciuta lì? Che dobbiamo pure ringraziarli e scusarci e pregarli perché ci insegnino metodi, ci inviino materiale sanitario e respiratori. Come dire a quello che t’ha incendiato la casa: “Oh, mi fido di te per trovare i pompieri”.
Il Diavolo, signori miei, che sembra saperne sempre una più di Dio; e Dio forse ci aveva avvertito, con quello shangai improvviso di alberi abbattuti nelle montagne, come cortine rimaste lì per anni luce a difenderci e poi buhm: “Ragazzi, ora siete soli”. Sì, soli: l’Europa non c’era prima figurarsi adesso, l’Italia s’è desta nelle terrazze che ringraziano i dottori e gli infermieri, sui davanzali canterini nel blu dipinto di blu, ma la verità è che di questo passo il sovranismo sarà una roba di sinistra; qua siamo all’Italia dei Comuni, anzi dei Quartieri. Distanziamento sociale, restate a casa, lavatevi le mani, non uscite; i morti e i contagiati calano un po’ e tutti a dire: “Vedete che funziona?” Ma va? E’ come mettere uno a pane e acqua e poi far festa: “Avete visto che è dimagrito?”.
La politica smette di fare polemiche, anche perché i dottori non le lasciano più spazio. A conferma che la medicina è una scienza assolutamente inesatta, si passa da un’influenza o poco più alla terza guerra mondiale o poco meno. E tra Burioni e Fontana, quello che più c’ha la faccia del cassamortaro che guida la carrozza del grande Vincent Price Abominevole Dottor Phibes, è un bella sfida.
Leggiamo, ostia; #iorestoacasa e leggo. E allora ho sognato che nelle loro case dei tizi tiravano giù libri ammuffiti dagli scaffali e trovavano solo pagine bianche. Anche i libri ci fanno il gesto dell’ombrello: troppo comodo adesso chiederci di distrarvi, prendervi per mano, illuminare le vostre tenebre. Navighiamo a svista, amici cari, sì avete capito bene, a svista, ché il Covid l’ha covata come e più del Diavolo: c’ha portato una guerra nuova e infame dove, per fortuna bambini a parte, le donne muoiono poco meno degli uomini, ma i vecchi più di tutti. E occhio perché sarebbe il colmo persino per il Male Assoluto, se provando a fare esattamente l’opposto di quello che stanno facendo gli altri, il marito di Trump e cioè Boris Johnson c’azzeccasse.
Però una cosa buona c’è, afferma il Pensiero Unico: abbiamo più tempo per apprezzare e conoscere meglio mariti, mogli, figli. Messi davvero male siamo ed eravamo se ci voleva un virus per ricordarci l’abc sacro del nostro esistere. Tranquilli, andrà tutto bene; anche perché peggio di così è francamente difficile. Se è vero che al fondo non c’è mai fine, è vero però che alla fine c’è sempre un fondo. Di caffè o d’amore, che ci tiene a galla.
Giancarlo Marinelli
Pubblicato nel Giornale di Vicenza del 18 marzo 2020