Nel Fedro di Platone, il dio Teuth (che è poi Ermete, che è Mercurio per i romani, il dio della cultura e il dio dei ladri e dei commercianti) presenta al faraone Thamus la sua nuovissima invenzione tecnologica: la scrittura. E’ l’inizio della carta stampata, cioè (allora) della carta “graffiata”. Il faraone gli fa la famosa obiezione.
“Uno dei grandi beni dell’uomo, forse la molla costitutiva della sua interiorità, è la memoria. Tu ora mi proponi una invenzione che rende obsoleta la memoria, perché la parola sarà affidata a una traccia e al papiro, quindi la tua invenzione è negativa e va respinta”.
Che cosa c’era di sbagliato nell’idea del faraone? C’era che la scrittura, diventata poi libro grazie agli amanuensi e alla invenzione della stampa di Gutenberg, non è una pietrificazione di memoria, ma una macchina per produrre interpretazioni, quindi una macchina per produrre memoria.
I libri costituiscono una loro memoria perché si parlano tra di loro: ogni libro non è che una evoluzione di libri precedenti. E, allora, i libri producono libri e moltiplicazione di sapere. Dopo l’invenzione della stampa, la produzione di libri è andata alle stelle così come la continua evoluzione tecnologica ha cambiato continuamente modi e tempi della stampa stessa.
La Tipoteca Italiana di Cornuda, creata dalla famiglia Antiga (delle Grafiche Antiga di Crocetta del Montello) ha cercato, in questo mondo che corre, di raccogliere e di mettere in mostra il “sapere tipografico”, che rischierebbe altrimenti di andare perduto.
Quando le altre tipografie cambiavano le macchine per rinnovarsi, Franco Antiga e i suoi fratelli, si facevano carico di rastrellare matrici, punzoni,caratteri e monotype per la loro collezione.
La loro collezione privata è diventata museo e la TIF (Tipoteca Italiana Fondazione) è l’espressione più viva di questa civiltà della stampa che deve essere mantenuta viva.
Bisogna andare in Tipoteca per ammirare macchine tipografiche di misurata e rigorosa bellezza che funzionano perfettamente realizzando opere di pregio, per curiosare nella “biblioteca”, opportunamente approntata , fra i cinquemila titoli presenti, per contemplare nella “galleria” di 500 metri quadrati, le collane inedite del museo e le mostre temporanee che vi vengono allestite.
E’ un luogo magico dove si possono intraprendere esperienze dirette di creatività frequentando i laboratori di composizione e stampa.
Non è un caso che due fra i più importanti autori e responsabili di trasmissioni televisive della RAI ( Edoardo Camurri e Michele De Mieri) abbiano deciso di ambientare in Tipoteca la puntata del Viaggio nell’Italia del Giro del 2016.
Quando il Giro d’Italia passò in provincia di Treviso decisero che mostrare questo gioiello era il modo migliore per esaltare luoghi rilevanti, toccati dal percorso della corsa rosa.
Franco Caramanti