Recensioni a “Cieli in fiamme” di Mattia Insolia

Cieli in fiamme” di Mattia Insolia

Nel 2000, Teresa è una sedicenne timida e insicura che si trova in vacanza al mare con i genitori: un padre debole, incapace perfino di parlare, e una madre piena di frustrazioni e di pregiudizi. Incontra Riccardo, diciannovenne arrogante, crudele e bellissimo da cui si sente attratta quasi incredula dell’attenzione che lui le riserva.
Nel 2019, Niccolò, figlio di Teresa e Riccardo, vive con la madre e suo marito, evita di incontrare il padre, cambia partner con frequenza ed indifferenza, con un’unica regola, la trasgressione. Si lascia accadere.
I piani temporali sono abilmente intrecciati tra loro e il ritmo veloce della lettura porta a capire cos’è accaduto nelle vite dei protagonisti di così forte e violento da segnarli per sempre.
Il romanzo è duro e profondo, ha una struttura solida, quasi circolare per la indubbia capacità dell’autore di assegnare a ciascun protagonista un significato preciso e convergente verso un messaggio positivo che nonostante tutto se ne può trarre: la violenza porta solo devastazione.
È la narrazione non facile di una violenza subita da una ragazzina che si fidava del suo cuore.
È anche la narrazione della violenza di una madre verso la figlia, una violenza che finalmente smuove il padre a prendere le difese della figlia restituendo alla ragazza quell’amore di cui lei ha bisogno per crescere.
Ed è la narrazione della violenza di un genitore che con i suoi limiti e le sue fragilità, vorrebbe evitare che il figlio diventi come lui e, durante l’unico viaggio insieme, gli confessa la sua imperdonabile colpa diventando quello ‘spuntone’ contro cui Niccolò va a sbattere. Quel viaggio segnerà la svolta nella vita del figlio che, anche attraverso l’incontro con un vecchio amico, vedrà sciogliersi quei sentimenti che non sapeva di avere.
Un romanzo di grande forza e sensibilità.
Caterina Passarelli

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