“La fortuna” di Valeria Parrella

Titolo:

La Fortuna

Autore:

Valeria Parrella

Editore:

Feltrinelli

Sinossi:

Il prodigio viene dalla terra, e scuote aria e acqua. Dal cielo piovono pietre incandescenti e cenere, il mare è denso e la costa sembra viva, ogni mappa disegnata è stravolta, i punti di riferimento smarriti. Lucio ha solo diciassette anni e ha seguito l’ammiraglia di Plinio il Vecchio nel giorno dell’eruzione del Vesuvio, ma non può sospettare che il monte che conosce da sempre sia un vulcano. Per quel prodigio mancano le parole, non esiste memoria né storia a rassicurare. Nascosta dalla coltre rovente c’è Pompei, la città che ha visto nascere Lucio e i suoi sogni, dove ancora vivono sua madre, la balia, gli amici d’infanzia, dove ha imparato tutto ciò che gli serve, adesso, per far parte della flotta imperiale a dispetto del suo occhio cieco – anzi, proprio grazie a quello, che gli permette di vedere più degli altri, perché “un limite è un limite solo se uno lo sente come un limite, sennò non è niente”. E mentre Lucio tiene in mano, per quanto la Fortuna può concedere, il filo del suo destino, ecco che Pompei torna a lui presente e più che mai viva, nel momento in cui sembra persa per sempre, attraverso i giochi con le tessere dei mosaici, i pomeriggi trascorsi nei giardini o nelle palestre, le terme, il mercato, i tuffi in mare e le gite in campagna, le scorribande alla foce del fiume. La sua intera giovinezza gli corre incontro irrimediabilmente perduta, eppure – noi lo sappiamo – in qualche modo destinata a sopravvivere. Insieme a Lucio, una folla di personaggi, mercanti, banchieri, matrone, imperatori, schiavi, prostitute e divinità, si muove tra le pagine di un romanzo sorprendentemente attuale, in cui niente è già visto: piuttosto ciò che conoscevamo del mondo classico ci appare in un aspetto nuovo, moderno e intimo.

Biografia:

Valeria Parrella vive a Napoli, dove si è laureata in Lettere classiche. È autrice di romanzi, racconti, sceneggiature e opere teatrali. Fra questi, ricordiamo: mosca più balena (minimum fax, 2003; premio Campiello Opera Prima), Per grazia ricevuta (minimum fax, 2005; finalista nella cinquina del premio Strega e premio Renato Fucini), Lo spazio bianco (Einaudi 2008, 2010 e 2018), da cui Francesca Comencini ha tratto l’omonimo film, e Almarina (Einaudi, 2019; finalista nella cinquina del premio Strega). Da anni collabora con “Grazia” e “la Repubblica”.

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