“Memoria della casa” di Francesca Avanzini

Titolo:

Memoria della csa

Autore:

Francesca Avanzini

Edizione:

Cierre edizioni

Sinossi:

A sedici anni le estati sul Garda possono essere incantate. Il lago scintilla, la pelle si abbronza, ci si tuffa a bomba dal pontile turandosi il naso. E se non si sta in spiaggia, si parte tutt’insieme su motorini rombanti per gite nell’entroterra di ulivi e cipressi. Più difficile far durare gli amori nel tempo, ma quello tra la protagonista e la grande casa sulla collina, non bella ma solida e accogliente, si spalma sull’arco di quasi una vita. La voce della casa si alterna a quella della ragazza prima, della donna poi, a narrare estati, vicende, amori di un tempo e di ora, ma anche i cambiamenti di un paese e un paesaggio che rimangono struggentemente belli pure se il cemento si smangia il verde, le strade vengono asfaltate, le piccole botteghe sostituite da grandi supermarket globalizzati. E se folle cosmopolite di turisti costringono a sovvertire abitudini millenarie. Quanto ai destini personali, basta un attimo perché svoltino. Le case possono essere vendute e comprate, ma restano sulla collina a testimoniare i mutamenti presenti e ancora a venire.

Biografia:

Francesca Avanzini è nata e vive a Parma, ma considera casa sua il lago di Garda. Ha pubblicato racconti per La Tartaruga, MUP, Battei e riviste varie. Per Diabasis ha pubblicato nel 1996 il volume di viaggi minimali Paesaggi feriali; nel 2015, per Ycp, il romanzo Ha ballato una sola estate, storia di una ragazzina che soffre di anoressia sullo sfondo della provincia del Nord; nel 2020 per Consulta Libri&Progetti Quel che di buono, memoir sui lati positivi di un’educazione anni ’60. Ha tradotto dall’inglese per La Tartaruga, Guanda, Baldini Castoldi Dalai, Mattioli 1885 e altri. Dal 1997 al 2019 ha collaborato alla terza pagina della «Gazzetta di Parma». Al momento si occupa di scrittura di memoir, sulla quale tiene corsi.

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