Titolo:
La mani in tasca
Autore:
Daniela Grandinetti
Editore:
Augh
Sinossi:
Oriana, fin da bambina, matura la consapevolezza di non poter sopportare alcuna ingiustizia. Per sfuggire all’oppressione della gabbia provinciale, una volta cresciuta decide di frequentare l’università di Bologna: è il periodo delle occupazioni studentesche, dei sogni e delle utopie di una generazione che negli anni Settanta fa sentire con prepotenza la propria voce. Una voce che si dirama in più direzioni, assumendo toni anche estremi e drammatici. Dario è un giovane timido, perduto in un mondo tutto suo. La sua vita universitaria è ben diversa, distante dall’epicentro del caos, incanalata verso la passione per il teatro. È proprio sulle tavole del palcoscenico di un teatro che Oriana e Dario incrociano i rispettivi destini; lei vive la recitazione come un’azione politica, un’esperienza che presto finisce per andarle stretta, poiché gli ideali la portano lontano dalle ambizioni personali; per il ragazzo, invece, il palcoscenico diventa l’unico punto di connessione con la giovane attrice, per la quale prova un sentimento sempre più divorante. I loro ricordi costruiscono un reticolo di bivi, di scelte e di fatalità che finiscono per delineare due esistenze intense.
Biografia:
Daniela Grandinetti è nata a Lamezia Terme (CZ) e ha studiato a Firenze, dove si è laureata in Lettere. Ha vissuto per lungo tempo in Toscana e da qualche anno è tornata a vivere in Calabria. Ha pubblicato il suo primo romanzo nel 2010, Il mistero della casa del vento, per LAB, G. Perrone. Vincitrice di numerosi premi letterari, tra i quali “Racconti nella rete”, nell’ambito del Festival LuccAutori, e “Caffè Moak, Città di Modica”. Ha scritto per anni su “Youbookers” curando interviste ad autori (Un libro in 3D, Tre domande all’autore) e attualmente ha ripreso la rubrica collaborando con “Pangea. news”. Nel 2018 ha pubblicato il suo secondo romanzo, La malasorte (L’Erudita).