Umanità e i paesaggi, tra arrivi e partenze…
«Si arriva per prati d’acqua, dopo avere rasentato paesi costruiti come scene di teatro di altri tempi e panorami di alberi con terreni erbosi di un verde prepotente sul precipizio azzurro del mare. Il vaporino attracca al molo arioso e subito ci accolgono i più vivaci sorrisi accresciuti dalla luce. La città è un aspro guscio d’ostrica dove tra riflessi di madreperla la vita fermenta. Sui gradini del primo ponte, vecchi pescatori curvi e frettolosi raggiustano le reti bruciate dal salso, tenendole tese con le dita dei piedi»
È la prosa lirica, inconfondibile di Giovanni Comisso (1895-1969) ne Una città di pescatori, la descrizione della vita di un abitato sul mare che apre la serie di racconti che inanellano “Gente di mare” , il fortunato lavoro edito nel 1929 dai Fratelli Treves di Milano e insignito nello stesso anno del Premio Bagutta…