di Massimo Novelli.
Benito Mussilini era ebreo? Ricorrendo al titolo di un romanzo di Gabriele D’Annunzio, bisognerebbe dire: forse che sì, forse che no.
Certo è che nell’autunno del 1941, quando Bompiani pubblicò il saggio “Agenti segreti veneziani” di Giovanni Comisso (Treviso, 1895-1969), il riferimento a un certo “Moisè Mussolin, ebreo” – un mestatore che attorno al 1760, a Venezia, “alimentava i tumulti nelle piazze” contro la Repubblica Serenissima – fece infuriare il Duce.
La storia, per anni dimenticata, è stata ricostruita ora da Emanuela Rotta Gentili sulla rivista “Il presente e la storia”, grazie alle lettere che Comisso inviò a suo padre e al collega scrittore Henry Furst.
(da “Il Fatto Quortidiano” del 7 novembre 2020)