Autore: Antonella Tarpino
Editore: Einaudi
Sinossi: Le fabbriche del Nuovo e le prove di «società perfetta» del laboratorio di Adriano Olivetti: uno scavo nella memoria per linee interne – dal lessico di famiglia ai ricordi dei protagonisti – nell’intento di registrare, a distanza, una civiltà delle macchine mentre “si pensa”. È la memoria di un mondo nuovo, quella di Antonella Tarpino, che in un continuo avanti e indietro nel tempo sfiora vite, pensieri, luoghi, mutando negli anni. Evoca riti e giochi di intellettuali eretici, scrittori come Paolo Volponi, pubblicitari, sociologi. Riporta l’autrice tra le fabbriche di Ivrea (ora sito Unesco), alla ex Olivetti di Pozzuoli, a Matera. Al centro dell’indagine è la Comunità olivettiana, scheggia di una modernità critica tanto piú eccezionale se la si confronta con l’oggi. Con il tempo in cui le fabbriche del ciclo industriale che sembravano invincibili sono in macerie. Mentre tra le speranze brevi di ieri – un progetto di vivere condiviso – e le aspettative incerte dell’oggi si è aperta una voragine.
Biografia: Antonella Tarpino nata nell’Ivrea olivettiana, storica e saggista, ha pubblicato Sentimenti del passato. La dimensione esistenziale del lavoro storico (La Nuova Italia 1997). Per Einaudi, tra i suoi libri piú recenti: Geografie della memoria. Case, rovine, oggetti quotidiani (2008), Spaesati. Luoghi dell’Italia in abbandono tra memoria e futuro (2012), vincitore del Premio Bagutta 2013, Il paesaggio fragile. L’Italia vista dai margini (2016), vincitore del premio internazionale The Bridge Book Award 2017, e Memoria imperfetta. La comunità Olivetti e il mondo nuovo (2020).