“Frieda” di Cristophe Palomar

Autore: Cristophe Palomar

Editore: Ponte delle Grazie

Sinossi: La Frieda che dà il titolo a questo sorprendente romanzo è Frieda von Richthofen, figlia di un alto ufficiale tedesco, cugina del Barone Rosso e musa di D.H. Lawrence, il chiacchierato e geniale autore dell’Amante di Lady Chatterley. Donna dalla personalità eccezionale, è lei la grande fonte d’ispirazione e di passione del protagonista e voce narrante del romanzo, Joachim von Tilly. Questi, rampollo di una famiglia di conti tedeschi, sembra destinato a seguire le orme paterne a capo delle acciaierie di famiglia. Nella bellezza della Capri del primo Novecento, Joachim avverte tuttavia la possibilità di un’altra vita. Inizia allora per lui una fuga senza fine, costellata d’incontri, amori, speranze e tradimenti. Una fuga che lo porta da Vienna e Berlino fino a Buenos Aires, dove lo attendono le risposte alle tante domande lasciate in sospeso. Attraverso le vicende di Joachim, Palomar ci consegna un ampio e originale affresco ambientato tra il declino della Belle Époque, i vorticosi anni Venti e il crollo del nazifascismo. Pubblicato in poche copie nel 2015 da un piccolo libraio-editore milanese e ora presentato in una versione largamente rivisitata, questo romanzo, classico e modernissimo al contempo, rivela a un pubblico vasto uno dei nuovi autori più promettenti di questo scorcio di secolo.

Biografia: Nato in Alsazia (Francia) da padre italiano e madre spagnola, Christophe Palomar cresce a Tunisi. Studia alla HEC di Parigi e alla Bocconi e intraprende una carriera di manager che lo porta a viaggiare di continuo e a scrivere quasi sempre di notte. Dal 2017 divide il suo tempo fra la consulenza per le aziende e la letteratura. Prima di tornare in libreria con Frieda, ha pubblicato Lasciare Trieste (Pendragon, 2017) e partecipato al libro collettivo Occhi mediterranei (Pendragon, 2019).

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